
Trump bloccato dai giudici: no ai dazi straordinari su importazioni da Cina, Messico e Canada
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Una corte federale di Manhattan boccia l’uso dell’Ieepa per imporre tariffe. Ricorso immediato dell’amministrazione
Donald Trump non può imporre unilateralmente i dazi straordinari annunciati nelle scorse settimane: lo ha stabilito un tribunale federale degli Stati Uniti, bloccando l’applicazione delle nuove tariffe su merci provenienti da Cina, Messico e Canada. La decisione, emessa da tre giudici della United States Court of International Trade di Manhattan, costituisce una “ingiunzione permanente” contro l’uso dell’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa) come base giuridica per l’imposizione delle misure tariffarie.
I giudici hanno ordinato il ritiro dei provvedimenti doganali imposti anche il 2 aprile scorso, giornata in cui Trump aveva celebrato la proclamazione del cosiddetto “Giorno della Liberazione” commerciale. Il blocco riguarda dazi fino al 30% contro la Cina, del 25% contro Canada e Messico e del 10% sulla maggior parte delle merci importate, ma non incide sulle tariffe del 25% su auto, acciaio e alluminio imposte tramite il Trade Expansion Act.
Il pronunciamento è il risultato di una causa intentata da piccole imprese statunitensi e da dodici stati, guidati dall’Oregon, con l’assistenza del Liberty Justice Center. Secondo i giudici, l’Ieepa non può essere usato per giustificare interventi tariffari in nome della sicurezza nazionale, poiché la legge non prevede dazi tra le misure attuabili.
L’amministrazione Trump ha già annunciato ricorso. Il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai, ha definito la sentenza una “usurpazione giudiziaria”, ribadendo che “non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare un’emergenza nazionale”. L’ex consigliere Stephen Miller ha parlato apertamente di “colpo di stato giudiziario”.
Trump aveva motivato i dazi come strumento per arginare l’ingresso di fentanyl negli Stati Uniti, invocando l’emergenza nazionale. Tuttavia, la Corte ha chiarito che l’Ieepa non conferisce poteri tariffari così ampi al presidente, e ha concesso dieci giorni per l’attuazione amministrativa dell’ingiunzione. Se confermata, la sentenza potrebbe segnare un limite importante ai poteri economici presidenziali in materia commerciale.
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(con fonte AdnKronos)
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