
Trump: “Potremmo deportare anche i criminali americani nelle carceri di El Salvador”
Dopo l’accordo con Bukele, il presidente apre all’espulsione dei recidivi statunitensi. Caso Abrego Garcia al centro dello scontro tra Casa Bianca e Corte Suprema
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di valutare la possibilità di deportare in El Salvador non solo gli immigrati illegali, ma anche cittadini americani responsabili di crimini violenti. “Stiamo valutando la situazione, vogliamo farlo. Mi piacerebbe molto”, ha affermato in un’intervista a Fox Noticias, rilanciando un’ipotesi che rischia di aprire un nuovo fronte legale e costituzionale.
La dichiarazione arriva a pochi giorni dalla visita del presidente salvadoregno Nayib Bukele alla Casa Bianca, durante la quale è stato rafforzato l’accordo sul trasferimento di criminali espulsi dagli Stati Uniti verso le carceri salvadoregne, in particolare nel famigerato penitenziario CECOT.
Ora Trump vorrebbe estendere questo modello anche ai “criminali nostrani”, un riferimento ai cittadini americani autori di reati gravi e recidivi.
Nel briefing con i giornalisti, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha precisato: “È una questione legale che il presidente sta esaminando. La prenderebbe in considerazione se fosse possibile, per cittadini americani responsabili di crimini violenti ripetuti. Nessuno in questa stanza vorrebbe queste persone nella propria comunità”.
Leavitt ha inoltre attaccato la magistratura federale: “Un altro giudice distrettuale sta cercando di bloccare le deportazioni di migranti illegali, entrati nel nostro Paese per motivi economici. Ma questa amministrazione sta agendo per proteggere gli americani”.
La tensione tra Casa Bianca e Corte Suprema è crescente, anche per il caso di Kilmar Abrego Garcia, cittadino salvadoregno entrato illegalmente negli Stati Uniti nel 2016.
Nel 2019, una sentenza gli aveva concesso uno status protetto, ritenendo che una sua eventuale espulsione lo avrebbe esposto a ritorsioni da parte delle gang. Tuttavia, Abrego Garcia è stato deportato in El Salvador, dove si trova ora detenuto nel CECOT.
La Corte Suprema ha chiesto il rilascio dell’uomo, ma l’amministrazione non intende fare marcia indietro. “Garcia è un terrorista straniero, un membro della gang MS-13, coinvolto nel traffico di esseri umani. È stato rimandato nel suo paese e affronterà le conseguenze delle sue azioni”, ha affermato Leavitt. “Non capisco cosa ci sia di difficile da capire”.
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(con fonte AdnKronos)
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