
Ucraina, la Coalizione dei volenterosi si riunisce a Bruxelles: focus sulla forza di rassicurazione
Primo summit ufficiale alla sede della Nato tra i 33 Paesi che sostengono Kiev: si discute l’invio di truppe, i tempi e il ruolo della nuova forza internazionale. Assente Washington, mentre cresce l’attesa per una risposta politica chiara
La “Coalizione dei volenterosi” si riunisce oggi, 10 aprile, presso la sede della Nato a Bruxelles. Il summit, il primo formale tra i rappresentanti militari dei 33 Paesi aderenti, precede la nuova riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, il cosiddetto formato Ramstein, che coordina il sostegno militare a Kiev.
Annunciata lo scorso 2 marzo a Londra dal premier britannico Keir Starmer, la Coalizione ha come obiettivo la creazione di una “forza di rassicurazione” da schierare sul territorio ucraino. Tra i leader che hanno promesso l’invio di truppe figurano lo stesso Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron. Altri Paesi – come Svezia, Danimarca e Australia – si sono detti disponibili a valutare l’ipotesi, mentre Italia, Grecia e Polonia restano contrarie.
Il vertice arriva in un momento cruciale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto risposte concrete su chi parteciperà alla missione, dove saranno dislocate le forze, quale sarà la loro reazione in caso di attacco e soprattutto quando verranno schierate: durante un cessate il fuoco o a guerra conclusa. Le decisioni potrebbero cominciare a delinearsi già nelle prossime ore.
La Coalizione si è già incontrata in più occasioni, a partire dal primo vertice di Parigi del 1° marzo, seguito da riunioni virtuali e incontri tra capi militari e leader politici. Il concetto iniziale di una forza di interposizione si è evoluto nella formula più flessibile di “forza di rassicurazione”, pensata per operare via terra, in aria e in mare, come anticipato da Zelensky dopo l’incontro del 5 aprile a Kiev con i capi di Stato maggiore di Francia e Regno Unito, Thierry Burkhard e Tony Radakin.
L’iniziativa è nata come risposta alla riapertura unilaterale dei negoziati tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin. Gli Stati Uniti, oggi più defilati nel quadro europeo, non fanno parte della Coalizione e non hanno risposto alla proposta britannica di fornire un “backstop”, una garanzia ulteriore in sostegno allo sforzo multilaterale.
Alla Coalizione aderiscono quasi tutti i membri dell’Unione europea, con l’eccezione di Austria, Malta, Ungheria e Slovacchia. Vi partecipano anche Regno Unito, Norvegia, Islanda, Canada, Australia e Turchia. Presenti ai lavori odierni anche Ursula von der Leyen, António Costa e il segretario generale della Nato, Mark Rutte.
Oltre alla sicurezza ucraina, l’iniziativa mira a rafforzare l’industria europea della difesa, in linea con il piano “Readiness 2030” da 800 miliardi di euro presentato dalla Commissione Ue.
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(con fonte AdnKronos)
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