
Carri armati di Israele in Cisgiordania, nuovi attacchi a Hezbollah in Libano
L’esercito israeliano schiera carri armati a Jenin per l’operazione antiterrorismo, mentre Hamas accusa Israele di minare l’accordo di tregua. Nuove violenze in Libano durante il funerale di Nasrallah
L’esercito israeliano ha annunciato il dispiegamento di carri armati a Jenin come parte di un’intensificazione delle sue operazioni in Cisgiordania. Le forze armate, che includono la Brigata Nahal e Duvdevan, si concentreranno anche su altri villaggi della regione, continuando le operazioni già in corso a Jenin e Tulkarem. Questo intervento segna la prima volta in 20 anni che Israele impiega carri armati in Cisgiordania, un’area da sempre al centro di forti tensioni.
Secondo quanto riportato dal comunicato dell’esercito, le forze israeliane stanno estendendo le loro attività offensive nel nord della Samaria, regione strategica della Cisgiordania. “La Divisione di carri armati opererà a Jenin come parte dello sforzo offensivo,” recita il comunicato, sottolineando l’intensificarsi delle operazioni antiterrorismo. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha inoltre ordinato che le forze israeliane restino nei campi profughi della Cisgiordania per un altro anno, una decisione che potrebbe ulteriormente alimentare le tensioni nella regione.
Nel contesto di questi sviluppi, Hamas ha accusato Israele di minare pesantemente l’accordo di tregua, denunciando il rinvio del rilascio di 620 prigionieri palestinesi, previsto nell’ambito dello scambio per il ritorno di sei ostaggi israeliani. Bassem Naïm, un alto dirigente del gruppo militante, ha dichiarato che questo ritardo mette seriamente in pericolo l’intero accordo di tregua, invitando i mediatori internazionali, in particolare gli Stati Uniti, a fare pressione su Israele affinché rispettino gli impegni presi.
Mentre la tensione cresce a Gaza, il conflitto si estende anche in Libano. L’esercito israeliano ha confermato di aver condotto attacchi aerei nel Libano meridionale, mirati contro un sito militare di Hezbollah contenente razzi e altre armi. Secondo le forze israeliane, l’attività di Hezbollah in questa zona viola gli accordi tra Israele e Libano, rafforzando la percezione di una minaccia costante proveniente dal gruppo militante libanese. Gli attacchi israeliani hanno colpito anche altri lanciatori di razzi nel sud del Libano, considerati un pericolo per la sicurezza dei civili israeliani.
In Libano, la violenza si è intensificata durante i funerali di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, assassinato in un raid israeliano a settembre. Migliaia di persone si sono radunate allo stadio Camille Chamoun di Beirut per partecipare a un funerale collettivo che ha visto la presenza di bandiere di Hezbollah e ritratti di Nasrallah, simbolo della resistenza contro Israele. I funerali sono stati una manifestazione pubblica di potere e di sostegno per il movimento libanese, con il discorso di Mohammad Bagher Ghalibaf, presidente del parlamento iraniano, che ha descritto Nasrallah e Hashem Safieddine, suo successore designato, come “eroi della resistenza”.
In un clima di crescente tensione, questi sviluppi in Cisgiordania e Libano non solo segnalano l’aggravarsi del conflitto in corso, ma pongono anche interrogativi sulla stabilità futura nella regione e sulle difficoltà nell’attuazione degli accordi di pace tra le parti coinvolte.
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(con fonte AdnKronos)
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