Manovra 2024: domani via libera in Consiglio dei ministri, sfida sulle risorse
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Il Documento sarà trasmesso a Bruxelles. Venerdì i rating di Fitch e Standard & Poors. Priorità: cuneo fiscale, aliquote Irpef, sostegno alle famiglie e fondi per la sanità. Sfida per trovare 25 miliardi
Domani il Documento programmatico di Bilancio dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri, per ottenere il via libera e essere successivamente trasmesso a Bruxelles. Questo sarà il primo passo ufficiale verso la Legge di Bilancio, che dovrà essere redatta e inviata al Parlamento entro il 20 ottobre. La sessione di bilancio, quest’anno, inizierà alla Camera dei deputati.
Con un debito che si prevede salirà al 137,8% del PIL entro il 2026, il contesto economico impone una gestione oculata delle risorse. Il 18 ottobre è attesa la valutazione di Fitch e Standard & Poors, un momento delicato, poiché i giudizi delle agenzie influenzano la fiducia degli investitori sui titoli sovrani italiani. La situazione finanziaria del Paese resta fragile, con il governo impegnato a garantire che il disavanzo non superi il 3,8% del PIL nel 2024, riducendo il deficit strutturale dello 0,5%.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha indicato che la priorità sarà destinare circa 20 miliardi al rinnovo delle misure dello scorso anno, inclusi il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35.000 euro, l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, il pacchetto di aiuti per le famiglie numerose, e il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, con particolare attenzione ai fondi per il sistema sanitario nazionale. L’intera Manovra dovrebbe essere intorno ai 25 miliardi, una cifra che potrebbe essere rivista nel corso dei prossimi giorni, a seconda delle necessità di copertura delle spese.
Per far fronte ai vincoli di bilancio e all’esigenza di rispettare gli impegni presi con l’Unione Europea, il governo sta studiando una serie di interventi per reperire risorse. Tra questi, la revisione della spesa pubblica dovrebbe contribuire a risparmiare almeno 3 miliardi di euro. Il piano di tagli riguarderà quasi tutti i ministeri, mentre i Comuni potrebbero subire una riduzione delle risorse a loro destinate. Inoltre, il ministero dell’Economia sta valutando l’utilizzo dei fondi accantonati per l’attuazione della delega fiscale (circa 4 miliardi) e del fondo per la riduzione delle tasse (circa 2 miliardi).
Altre possibili entrate potrebbero derivare dalla riduzione delle detrazioni e deduzioni fiscali, un’operazione che mira a sfoltire le oltre 600 agevolazioni che riducono le entrate statali di quasi 100 miliardi di euro. Dal riordino si potrebbe ottenere circa 1 miliardo. Un altro capitolo riguarda il settore dei giochi, con una stretta che potrebbe garantire ulteriori risorse, mentre si discute anche dell’introduzione di un contributo di solidarietà per le aziende che hanno beneficiato di profitti straordinari durante la pandemia e le crisi recenti, come i grandi gruppi dell’hi-tech e della difesa.
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(con fonte AdnKronos)
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