
Elezione diretta del Premier: approvato l’articolo 5 ddl Casellati
Senato vota l’articolo che modifica la Costituzione, PD, M5S e Avs abbandonano l’Aula in segno di protesta
L’Aula del Senato ha approvato l’articolo 5 del ddl Casellati, che introduce in Costituzione l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Il voto ha visto i senatori del PD, del M5S, di Avs e anche i renziani e calendiani abbandonare l’Aula in segno di protesta. Nel Transatlantico di Palazzo Madama, i senatori hanno esposto cartelli con frasi di Giacomo Matteotti come “Parlamentarmente”, “A me no”, oltre a messaggi come “Bavaglio alla democrazia” e “Parlamento con il bavaglio”.
L’articolo 5, approvato per alzata di mano, era stato modificato durante l’esame in Commissione. Questo articolo sostituisce l’articolo 92 della Costituzione, prevedendo l’elezione del presidente del Consiglio dei ministri a suffragio universale e diretto per cinque anni, con un limite massimo di due legislature consecutive, estendibile a tre se una delle precedenti legislature è durata meno di sette anni e sei mesi. Le elezioni delle Camere e del presidente del Consiglio avverranno contestualmente.
La legge disciplinerà il sistema elettorale per le Camere e il presidente del Consiglio, assegnando un premio su base nazionale che garantirà una maggioranza dei seggi nelle Camere alle liste collegate al presidente eletto, rispettando il principio di rappresentatività e tutela delle minoranze linguistiche. Inoltre, il presidente del Consiglio sarà eletto nella Camera in cui ha presentato la sua candidatura. Il Presidente della Repubblica conferirà l’incarico di formare il governo al presidente del Consiglio eletto, che nominerà e revocherà i ministri su sua proposta.
Prima del voto, il PD e altri esponenti di M5S e Avs hanno mostrato cartelli in Aula con messaggi di protesta e poi hanno lasciato l’Aula dopo la sospensione della seduta. Francesco Boccia, presidente dei senatori del PD, ha criticato la mancanza di tempo per discutere l’articolo sull’elezione diretta del presidente del Consiglio e ha chiesto la sospensione della seduta.
Le dichiarazioni di voto finali sul ddl Casellati si terranno martedì 18 giugno alle 15, seguite dal voto dell’Aula. La data è stata stabilita dalla capigruppo, che ha concesso altre due ore alle opposizioni per il dibattito.
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(con fonte AdnKronos)
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