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Manovra 2026, primo via libera oggi al Senato: tutte le misure

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Published

2 ore ago

23 Dicembre 2025

Bre-news

La manovra 2026 ottiene il primo via libera al Senato: taglio Irpef, pace fiscale, pensioni, imprese, banche, affitti brevi e Ponte sullo Stretto

Manovra 2026, fiducia al Senato e iter verso la Camera – La manovra 2026 incassa oggi il primo sì del Senato dopo un esame complesso, segnato da stop and go, ritiri e ripresentazioni di emendamenti. Il testo, modificato dal maxi-emendamento del governo su cui è stata posta la fiducia, passa da 18,7 miliardi iniziali a circa 22 miliardi, a saldi invariati. Ora il ddl approderà alla Camera per la discussione generale, con il via libera definitivo previsto per martedì 30 dicembre.

Manovra 2026, taglio delle tasse e pace fiscale

La misura centrale della manovra 2026 è il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, secondo passo della riforma fiscale avviata lo scorso anno.
Riparte anche la pace fiscale: con la rottamazione quinquies, in 9 anni e 54 rate bimestrali, sarà possibile sanare le cartelle dal 2000 al 2023 per imposte e contributi non versati. Il tasso di interesse sulle rate scende dal 4% al 3%.

Banche e assicurazioni nella manovra 2026

Sale a oltre 12 miliardi il contributo richiesto a banche e assicurazioni, circa un miliardo in più rispetto alle stime iniziali. Per gli istituti di credito cala la deducibilità delle perdite pregresse, mentre sull’Irap l’aumento del 2% esclude i soggetti con base imponibile più bassa e introduce una franchigia di 90 mila euro.
Per le assicurazioni è previsto un acconto pari all’85% del contributo sul premio Rc di veicoli e natanti.

Rc auto e Tobin tax

Nella manovra 2026 sale al 12,5% l’aliquota sulla polizza Rc auto per i rischi di infortunio del conducente e assistenza stradale, per i contratti dal 1° gennaio 2026.
Raddoppia la Tobin tax: dallo 0,1% allo 0,2% sui mercati regolamentati e dallo 0,2% allo 0,4% negli altri casi. Aumenta anche l’imposta sulle negoziazioni ad alta frequenza.

Dividendi e imprese

L’esclusione fiscale sui dividendi delle holding è limitata a partecipazioni dirette superiori al 5% o con valore fiscale oltre i 500 mila euro.
La manovra 2026 proroga al 30 settembre 2028 gli incentivi per Transizione 4.0 e 5.0: iper ammortamento al 180% fino a 2,5 milioni, 100% fino a 10 milioni e 50% fino a 20 milioni. Stanziati 1,3 miliardi per il credito d’imposta Transizione 4.0 e oltre 530 milioni per la Zes unica.

Lavoro, utili e contratti

Dal 2028 arriva la ritenuta d’acconto per le imprese allo 0,5%, che salirà all’1% dal 2029.
I benefici fiscali sui rinnovi contrattuali vengono estesi ai contratti 2024, con tassazione agevolata al 5% sugli aumenti dal 2026 per redditi fino a 33 mila euro.
Prorogata anche per il 2026 l’esenzione del 50% sui dividendi ai lavoratori fino a 1.500 euro annui.

Pensioni e Tfr nella manovra 2026

Stop all’anticipo pensionistico tramite cumulo con i fondi complementari. Aumentano i tagli per i lavoratori precoci: da 20 milioni nel 2027 fino a 190 milioni dal 2034.
Dal 1° gennaio obbligo di versamento del Tfr al Fondo Inps per le aziende con 50 dipendenti, soglia che scenderà a 40 dal 2032.
Dal luglio 2026 adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti, con possibilità di rinuncia entro 60 giorni.

Ponte sullo Stretto, casa e affitti

La manovra 2026 rifinanzia il Ponte sullo Stretto di Messina con risorse rimodulate tra il 2032 e il 2033.
Il Piano Casa scende a 200 milioni nel biennio 2026-2027.
Sui contratti brevi: aliquota al 21% sulla prima casa e al 26% sulla seconda; oltre due immobili il reddito diventa imponibile ordinario.
Sale a 200 mila euro il valore dell’abitazione esclusa dall’Isee nelle città metropolitane.

Oro, pacchi postali, Rai e fondi Ue

Via libera all’emendamento che attribuisce al popolo italiano la proprietà delle riserve auree di Bankitalia.
Scatta un contributo di due euro sui pacchi postali extra Ue fino a 150 euro.
Taglio di oltre 10 milioni alla Rai.
Riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione: meno 300 milioni nel 2026 e 100 milioni nel 2027 e 2028.

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