“Sandokan” Schiavone ha deciso di parlare: si pente il boss dei Casalesi

La Direzione Nazionale e Distrettuale Antimafia confermano i colloqui con l’ex boss dei Casalesi
L’ex capo del clan dei Casalesi, noto con il soprannome “Sandokan”, Francesco Schiavone, ha avviato la sua collaborazione con la giustizia, confermano la Direzione Nazionale Antimafia e la Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Napoli. Questi organi hanno recentemente iniziato i primi colloqui con Schiavone, attualmente detenuto da 26 anni al regime del carcere duro.
Le trattative sono state riportate alla luce dal quotidiano Cronache di Napoli e sembrano confermare il pentimento del noto boss camorrista. Si tratta di un passo significativo nel panorama della lotta alla criminalità organizzata, considerando il ruolo di spicco che Schiavone ha rivestito nel clan dei Casalesi.
A quanto si apprende, ai familiari di Schiavone è stata offerta l’opportunità di entrare nel programma di protezione riservato ai parenti dei collaboratori di giustizia. Questa mossa è simile a quanto accaduto nel 2018, quando anche il figlio di Schiavone, Nicola, decise di collaborare con le autorità.
Francesco Schiavone, attualmente ergastolano e detenuto al regime del 41 bis, è stato condannato nel maxi processo Spartacus come principale imputato. La sua decisione di collaborare con la giustizia potrebbe avere un impatto significativo sulle indagini in corso e sulla lotta alla criminalità organizzata nella regione.
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(con fonte AdnKronos)
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