
La presunta rivolta della Wagner e le decisioni di Putin: un’analisi
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Putin avvertito dei rischi, ma paralizzato nelle decisioni?
Secondo il Washington Post, fonti di intelligence ucraine ed europee affermano che il presidente russo Vladimir Putin fu avvertito dai servizi di sicurezza “almeno due o tre giorni prima” di una possibile rivolta della Wagner, ma non prese alcuna azione significativa per contrastarla. Alcune fonti europee sostengono che Putin avrebbe avuto il tempo di reprimere la ribellione e arrestare gli organizzatori, ma quando la situazione si è sviluppata, sembrava incapace di prendere decisioni rapide e decisive.
La paralisi delle autorità locali e il presunto accordo con il Cremlino
Durante la presunta rivolta, i capi militari e della sicurezza a livello locale sembravano privi di direttive chiare e non hanno agito per fermare l’avanzata dei mercenari Wagner verso Mosca. La mancanza di un chiaro comando dalla leadership è stata interpretata da alcuni come un possibile accordo con il Cremlino, alimentando la confusione e lo sgomento nelle autorità locali.
Putin e la sua reputazione compromessa
L’ex colonnello della sicurezza russa, Gennady Gurkov, ora diventato esponente dell’opposizione in esilio, afferma che Putin ha dimostrato di non essere in grado di prendere decisioni serie e rapide in situazioni critiche. Questo ha minato la sua reputazione di uomo forte della città e ha sollevato preoccupazioni tra l’elite riguardo alla sicurezza e alla stabilità del sistema. Secondo un finanziere russo legato ai servizi, Putin ha commesso un errore imperdonabile, perdendo la sua reputazione di leader deciso.
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(con fonte AdnKronos)