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ore 19.00 – L’Occidente imporrà le sanzioni contro la Russia “in ogni caso”. E’ la convinzione espressa dal presidente russo Vladimir Putin, nel corso di una conferenza stampa con il presidente bielorusso Aleksander Lukahensko, in relazione alla crisi Ucraina-Russia. “Tutto quello che Kiev deve fare è sedersi al tavolo dei negoziati con il Donbass e concordare una soluzione del conflitto”, dice Putin.

“Il presidente bielorusso e io abbiamo convenuto che la garanzia per ripristinare la pace in Ucraina e per alleviare le tensioni sta nell’attuazione degli accordi di Minsk – afferma Putin – Tutto quello che Kiev deve fare è sedersi al tavolo del negoziato con i rappresentanti del Donbass e concorsare misure politiche, militari, economiche e umanitarie per mettere fine a questo conflitto. Prima è meglio è”.

Tuttavia, accusa presidente russo, al momento “stiamo al contrario assistendo ad un aggravarsi della situazione nel Donbass”.

Secondo Lukashenko, invece, per l’ “irresponsabilità” dei leader occidentali l’Europa è “sull’orlo di un conflitto”. “Per la prima volta da decenni siamo sull’orlo di un conflitto che potrebbe coinvolgere l’intero continente”, dice. “Oggi vediamo – ha affermato Lukashenko – l”irresponsabilità” e “la follia di un certo numero di politici occidentali, le azioni dei Paesi vicini che sfidano la logica”.

ORE 18.15 – Il ministero degli Esteri ucraino ha chiesto alla comunità internazionale di condannare quelle che vengono descritte come provocazioni russe nel Donbass. “Vediamo che la Federazione russa sta lanciando una campagna per diffondere disinformazione di massa, per aumentare il bombardamento delle posizioni ucraine e delle infrastrutture civili con armi proibite dagli accordi di Minsk e per una escalation della situazione della sicurezza. La mancanza di una giusta reazione o una posizione neutrale serviranno solo ad alimentare un’escalation da parte russa”, si legge in un comunicato del ministero, citato dal Guardian.

ORE 18 – L’inizio della prossima settimana o quella immediatamente successiva. A quanto apprende l’Adnkronos sono queste le date sulle quali si starebbe lavorando per la visita di Mario Draghi a Mosca, anticipata ieri dallo stesso premier, che ha parlato di una missione “nei prossimi giorni”. Oggi, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato che si sta lavorando alla visita, per quale “non è ancora stata fissata una data”.

ORE 17.16 – “Non dobbiamo essere ingenui“. A dichiararlo è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, esprimendosi sulla crisi ucraina al termine del summit Ue-Africa e osservando che la Russia ha ampliato la propria presenza alla frontiera con l’Ucraina fino ad un livello sufficiente a scatenare una guerra. Quanto alla minaccia russa dell’uso di misure ‘tecnico-militari’ Scholz ha detto di non volere interpretare l’espressione. “In ogni caso si tratta di un eufemismo per qualcosa che altro non è se non un’aggressione militare. Ed è per questo che non dovremmo farlo sembrare così innocuo”.

ORE 17.15 – Forte esplosione a Donetsk, nella regione separatista filorussa del Donbass, nell’Ucraina orientale. Secondo il corrispondente dell’agenzia di stampa Sputnik, l’esplosione sarebbe avvenuta a poche decine di metri dall’edificio che ospita il governo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk.

ORE 17-05 – Vladimir Putin denuncia un “aggravarsi della situazione nell’est dell’Ucraina”. A causa delle azioni di Kiev, ha affermato oggi il presidente della Federazione russa, “si è verificato un aggravarsi della situazione nel Donbass”.

ORE 16.35 – La minaccia di nuove sanzioni occidentali viola gravemente il diritto internazionale e il paese “dovrà rafforzarsi dall’interno” per contrastarne l’effetto. A dichiararlo è stato il presidente russo, Vladimir Putin. “Si tratta di pressioni attraverso le sanzioni, è assolutamente illegale, un’importante violazione del diritto internazionale cui quelli che ne parlano ora sono interessati solo se è di beneficio a loro. E quando non conviene loro allora si dimenticano di tutte le norme del diritto internazionale”, ha aggiunto. “L’unico modo per superare questo stato delle cose è rafforzarci dall’interno”.

ORE 16.15 – Le autorità della repubblica separatista Donetsk hanno inviato ai residenti un sms contenente le istruzioni per l’evacuazione. Lo riferisce l’account ‘Ukraine War Report’. Nel messaggio viene invitata la popolazione a non farsi prendere dal panico e a recarsi nei vari centri di evacuazione muniti di documenti, beni di prima necessità e scorte di cibo e acqua.

ORE 16.05 – Il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk, Leonid Pasechnik, ha lanciato un appello a tutti gli “uomini abili” di “imbracciare le armi” e “difendere la Repubblica”. Lo riferisce Ria News, dopo che sia Pasechnik che il leader dell’altra autoproclamata repubblica separatista di Donetsk, Denis Pushilin, hanno ordinato l’evacuazione della popolazione civile di fronte al rischio, hanno detto, di un’imminente invasione delle truppe governative ucraine.

Pasechnik ha inoltre annunciato l’inizio dell’evacuazione dei civili dalla regione per trasferirsi in Russia “per evitare vittime”. Chiede che il trasferimento sia effettuato “il prima possibile” e che gli uomini “in grado di usare le armi si presentino per difendere la loro terra”. La Russia, ha precisato, ha garantito la sua disponibilità ad accogliere i profughi fornendo loro alloggi.

“Spetta all’Osce – continua Macron – fare chiarezza sugli avvenimenti di questi ultimi giorni e delle ultime ore. In questa fase non abbiamo prove del disimpegno russo in questa fase. Ho sentito le parole del presidente russo Vladimir Putin e le saluto con favore. Ma penso che se si vuole essere un partner affidabile, le azioni devono essere conformi alle dichiarazioni. Dobbiamo vedere elementi concreti”.

“I bombardamenti nella zona di contatto – prosegue Macron – sono ripresi: primo, invochiamo la cessazione di queste azioni militari e a una rapida de-escalation; in secondo luogo, alla ripresa di negoziati costruttivi, perchè è attraverso il dialogo che la situazione può trovare la sua evoluzione. Le prossime ore daranno luogo ad un stretto coordinamento tra gli alleati europei e americani, da qui a fine giornata. Seguiamo l’evoluzione delle circostanze e daremo le risposte del caso. Per parte mia, penso che dobbiamo mantenere tutti molta calma. Siamo stati chiari sulla nostra unità”, conclude.

ORE 15.33 – L’annunciato ritiro delle forze russe a ridosso dei confini con l’Ucraina martedì è stato un trabocchetto creato ad arte per trarre in inganno gli Stati Uniti e gli altri Paesi alleati, rende noto il Washington Post citando fonti dell’intelligence americana ed europea. L’annuncio di Putin era stato accompagnato da video in cui si vedevano carri armati e altri mezzi pesanti che lasciavano la regione di confine a bordo di convogli. Ma in realtà, le forze russe hanno continuato ad aumentare. Gli Stati Uniti hanno ottenuto “informazioni credibili che le dichiarazioni russe sono una campagna di disinformazione progettata per trarre in inganno”.

ORE 15.02 – “Anche se stiamo facendo di tutto per una via diplomatica, non è quello che vediamo accadere”. Così il segretario di Stato Usa Antony Blinken, nel suo interveto alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, nel quale ha parlato di “false provocazioni” da parte di Mosca. “I fatti non sono come li raccontano i russi, non hanno rimosso le loro forze” dal confine con l’Ucraina, ha detto il capo della diplomazia Usa.

0RE 14.47 – “Tutto quello che Kiev deve fare è sedersi al tavolo dei negoziati con il Donbass e concordare una soluzione del conflitto”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, al termine di un incontro durato due ore e mezzo con il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko.

ORE 13.56 – Il numero dei militari russi ammassati ai confini dell’Ucraina è ora molto più alto di quanto si credeva. Lo dice Michael Carpenter, ambasciatore americano presso l’Osce. “Valutiamo che la Russia abbia ammassato fra i 169mila e i 190mila uomini in e attorno all’Ucraina, rispetto ai circa 100mila del 30 gennaio. E’ la più significativa mobilitazione militare in Europa dalla Seconda guerra mondiale”, ha detto Carpenter a una riunione dell’Organizzazione per la Sicurezza e la cooperazione in Europa, secondo quanto riporta il Guardian. L’espressione “in e attorno” è un riferimento alle aree dell’Ucraina controllate dai separatisti.

ORE 13.30 – La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, incontra oggi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a margine della conferenza sulla sicurezza che si apre oggi a Monaco. Avrà poi incontri, sempre incentrati sulla crisi in Ucraina, con i leader dei Paesi Baltici, il presidente della Lettonia, Egils Levits, il presidente dalla Lituania, Gitanas Nauseda, e la premier estone, Kaja Kallas. There will be a pool spray at the top of this meeting at the Commerzbank.

ORE 13.25 – Per il terzo giorno consecutivo, il ministero russo della Difesa ha pubblicato un video sull’annunciato ritiro di carri armati dal confine con l’Ucraina. Questa volta si tratta di immagini notturne di decine di tank caricati sul treno. Il ministero non ha precisato dove sia stato registrato il video, limitandosi a dire che i carri armati, “dopo il completamento delle esercitazioni previste”, vengono riportati nel “luogo di dispiegamento permanente ” a mille chilometri di distanza, nella regione di Nizhny Novgorod.

ORE 12.58 – La situazione nel Donbass è “molto preoccupante” e “potenzialmente molto pericolosa”. Si è espresso così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Quello che sta accadendo nel Donbass, lo ripeto ancora una volta – ha detto – è una notizia molto preoccupante, che provoca davvero una sensazione di allarme ed è potenzialmente molto pericolosa”.

ORE 12.23 – La data della visita del Primo Ministro italiano Mario Draghi in Russia non è stata ancora fissata, ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov precisando che sono in corso contatti diplomatici per definirla, tenendo conto degli impegni di Draghi e del Presidente Putin. Peskov ha confermato che tale visita è stata discussa dai ministri degli Esteri di Russia e Italia nel loro incontro ieri a Mosca.

ORE 12.03 – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invitato i leader del G7 ad un summit virtuale giovedì prossimo per parlare della crisi ucraina. Lo ha reso noto il vice portavoce del governo tedesco Wolfgang Buchner. Per domani, sotto la presidenza tedesca del gruppo, è già prevista una riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Monaco, a margine della conferenza sulla sicurezza.

ORE 12 – “Ci vuole molta diplomazia, equilibrio e responsabilità”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il generale Mauro Del Vecchio, ex comandante delle forze Nato in Afganistan nell’ambito dell’operazione Isaf, sulla crisi tra Russia e Ucraina. “Speravamo in una de-escalation con il ritiro di parte dei 140mila uomini schierati sui confini tra la Russia e l’Ucraina, invece le ultime notizie non ci rallegrano: la tensione torna ad essere molto elevata – osserva – C’è, da parte dei Paesi europei, un’attenzione particolare a questa situazione; abbiamo visto come i leader della Germania e della Francia abbiano già operato per cercare di disinnescare la situazione di grave tensione e il nostro presidente del consiglio Draghi ha mostrato l’intendimento di avere anche lui, a nome dell’Italia, un ruolo per superare questo momento di grave crisi. Un ulteriore passo dopo quello già fatto dal ministro Di Maio”.

ORE 11.49 – Una delegazione del gruppo del Ppe nel Parlamento Europeo, guidata dal capogruppo Manfred Weber, si recherà in visita in Ucraina e in Lituania dal 20 al 23 febbraio. Lo comunica il gruppo. “Con questa visita, mostriamo il nostro sostegno incondizionato per l’Ucraina e per i nostri partner nell’Ue e nella Nato, per proteggere i nostri alleati e il modo di vivere degli europei”, dice Weber. In Ucraina Weber incontrerà tra gli altri il primo ministro Denys Shmyhal. In Lituania parteciperà ad una conferenza in materia di sicurezza insieme, tra gli altri, alla prima ministra Ingrida Simonyte e al premier lettone Krisjanis Karins.

ORE 11.32 – Di norma, scrive la Tass, esercitazioni strategiche prevedono il lancio di missili da tutte e tre le componenti, vale a dire da acqua, terra e aria. In particolare, si ritiene quindi che domani, sotto gli occhi di Vladimir Putin, saranno lanciati un Icbm da un sottomarino della Flotta del Nord, in direzione del poligono di Kura, nella Penisola siberiana della Kamchatka, e di un altro missile balistico intercontinentale da un sottomarino nucleare della Flotta del Pacifico, verso Chizha, nel Nord della Russia. Le Forze missilistiche strategiche effettueranno il test di un Icbm (da terra, ndr) e le forze aerospaziali metteranno alla prova bombardieri che lanceranno missili da crociera.

ORE 11.31 – L’Ucraina “non conferma” gli annunci della Russia sul ritiro di forze e stima in “circa 149.000” le unità ammassate nell’area. “Riguardo la situazione intorno ai confini dell’Ucraina, prima di tutto non confermiamo le dichiarazioni da parte russa riguardo il ritiro delle loro truppe. Non sta avvenendo. C’è un movimento di forze e mezzi”, ha detto il ministro della Difesa, Oleksii Reznikov, in dichiarazioni in Parlamento riportate da Ukrinform. “In secondo luogo, stiamo monitorando le unità di truppe russe – ha aggiunto – Ci sono circa 129.000 militari della componente terrestre e insieme alle componenti navale e aerea il loro numero è di circa 149.000”.

ORE 11.04 – Nelle prossime ore si terrà un colloquio telefonico fra il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, e il Segretario di Stato Usa, Llyod Austin, su iniziativa di quest’ultimo, ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca. Shoigu e Austin avevano parlato già la scorsa settimana della crisi fra Russia e Ucraina e dello spostamento massiccio di forze militari russe alla frontiera.

ORE 10.44 – “Valutiamo bassa la probabilità di un’escalation su vasta scala”. Lo ha detto in Parlamento il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov, secondo quanto riportano i media locali dopo gli ultimi allarmi.

ORE 10.42 – Il Presidente russo Vladimir Putin domani presenzierà a esercitazioni di missili balistici e da crociera, “pianificate in precedenza”, ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca. Si tratta di esercitazioni delle forze di deterrenza, si precisa. Vi prenderanno parte le Forze aerospaziali e le Forze missilistiche strategiche, e anche unità di terra del Distretto militare meridionale e della marina, delle Flotte del Mar Nero e del Nord.

ORE 10.20La Russia ha annunciato il ritorno “alle basi permanenti” di carri armati, mezzi blindati e personale militare dopo “esercitazioni”. Il ministero russo della Difesa con un comunicato pubblicato sul suo sito web parla di “personale ed equipaggiamento militare dei carristi del distretto militare occidentale trasferito verso la base permanente nella regione di Nizhny Novgorod dopo la conclusione delle previste esercitazioni”. Il ministero aggiunge che si tratta di un trasferimento “su rotaia su una distanza di circa un migliaio di chilometri” senza aggiungere indicazioni sulle località da cui i militari verrebbero ritirati.

ORE 9.46Vladimir Putin oggi incontra al Cremlino il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, un incontro che potrebbe avere importanti implicazioni per la crisi con la Ucraina. I due leader infatti discuteranno di cosa succederà delle 30mila truppe russe che sono schierate in Bielorussia dopo la conclusione delle esercitazioni militari congiunte, fissata per domani. “Prenderemo le decisioni appropriate domani”, ha risposto ad una domanda in proposito ieri Lukashenko durante una visita alle truppe al centro di addestramento di Osipovichi.

I russi hanno affermato che le truppe lasceranno la Bielorussia una volta concluse le esercitazioni. Ma il presidente bielorusso ieri ha detto che “ha senso mantenere le truppe russe qui per tutto il tempo necessario. Lo sottolineo ancora una volta: è il nostro territorio e la decisione spetta a noi”. E poi ha criticato il dispiegamento di truppe americane in Polonia.

ORE 8.25 – “Vado a Monaco oggi per discutere come possiamo contrapporre alla logica della minaccia di violenza ed escalation la logica del dialogo. E’ un peccato che la Russia non sfrutti questa opportunità”. E’ quanto ha dichiarato la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, lamentando il fatto che la Russia abbia deciso di non mandare suoi rappresentanti alla Conferenza per la Sicurezza di Monaco che si apre oggi.

“Con uno schieramento di forze senza precedenti sul confine dell’Ucraina e richieste da Guerra Fredda, la Russia sta sfidando i principi fondamentali dell’ordine e pace europea”, ha aggiunto Baebrock. Sarà ovviamente incentrata sulla crisi in Ucraina la tradizionale conferenza sulla sicurezza che si svolge ogni anno nella città meridionale tedesca.

ORE 8.12Il ministero della Difesa ucraino afferma di aver registrato 60 violazioni della tregua da parte dei separatisti filorussi del Donbass nelle ultime 24 ore, con un soldato ferito. E’ quanto si legge sul sito del ministero della Difesa ucraino.

ORE 8Anthony Blinken ha accettato un nuovo incontro con Sergei Lavrov. Lo ha reso noto il dipartimento di Stato Usa, precisando che era stato il segretario di Stato a proporre l’incontro e poi il ministro russo ha dato la sua disponibilità per la fine della prossima settimana. Il portavoce di Blinken, Ned Price, ha detto che l’incontro si svolgerà l’Europa “sempre che non ci sia un’ulteriore invasione russa”. “Se invaderanno nei prossimi giorni – ha aggiunto – allora sarà chiaro che non sono mai stati seri sulla diplomazia”. Era stato lo stesso Blinken, nel suo discorso ieri all’Onu con cui ha illustrato nel dettaglio il piano con cui la Russia starebbe cercando di creare un pretesto per attaccare l’Ucraina, a rendere noto di aver chiesto a Lavrov un incontro.

ORE 7.50Joe Biden oggi avrà un incontro virtuale “con i leader transatlantici” sulla crisi in Ucraina. Lo rende noto la Casa Bianca precisando che la telefonata avverrà nel primo pomeriggio, ora di Washington. Nel corso del colloquio i leader discuteranno “del rafforzamento militare russo al confine con l’Ucraina e dei nostri continui sforzi per perseguire deterrenza e diplomazia”, concludono dalla Casa Bianca.

ORE 7.13Joe Biden e Mario Draghi hanno “riesaminato gli sforzi diplomatici e di deterrenza in corso in risposta al continuo rafforzamento militare della Russia al confine con l’Ucraina”. Così la Casa Bianca riferisce della telefonata tra il presidente americano ed il presidente del Consiglio. I due leader, conclude la nota, “hanno riaffermato il loro impegno per la sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina e il loro essere pronti ad imporre severi costi economici alla Russia se dovesse invadere ulteriormente l’Ucraina”.

(AdnKronos)

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