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Terza volta in meno di un anno, Israele tornerà al voto il prossimo 2 marzo, vista l’impossibilità, ancora una volta, di formare il governo del paese con la Stella di David

Israele tornerà ancora al voto e sarà la terza volta in meno di un anno. Non sono bastate le consultazioni elettorali del 9 aprile e del 17 settembre, per dare un nuovo esecutivo al paese con la Stella di David e quindi questa notte, sul filo del rasoio e in quarta lettura, il Parlamento israeliano ha votato lo scioglimento della Knesset, visto che entro la mezzanotte di ieri non è stato possibile formare un governo

I due principali partiti, il Likud, la formazione di destra del premier Bibi Netanyahu e Blu e Bianco di Benny Gantz, non hanno trovato un accordo per la formazione di un esecutivo.

I guai di Bibi

Sulla testa del premier uscente capo del partito di destra, pende però l’incriminazione del 21 novembre scorso da parte del procuratore generale: è accusato di frode, abuso di fiducia fino ad arrivare alla corruzione per tangenti. Bibi ha annunciato che entro il primo di gennaio del prossimo anno lascerà tutte le cariche ministeriali che ricopre, mantenendo però la carica di premier e che sarà lui a scegliere i ministri alla guida dei vari dicasteri, in un eventuale futuro prossimo incarico da premier. Di parere diverso il Movimento per la qualità del governo, che aveva chiesto alla Suprema Corte di ordinare al primo ministro di Israele di lasciare tutti gli incarichi anche quello da premier.

Nuovo voto il 2 marzo 2020

Il nuovo voto si svolgerà il prossimo 2 marzo e non è detto che possa essere risolutivo della crisi politica che sta bloccando il paese, spaccato esattamente a metà tra i due più forti contendenti alla poltrona di capo del Governo.

 

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