Trump rallenta le armi, Ucraina esposta ai raid russi
Le forniture americane in stallo: Kiev senza Patriot mentre Mosca intensifica gli attacchi
Donald Trump continua a favorire Vladimir Putin bloccando l’invio tempestivo di armi vitali per la difesa aerea ucraina. Il rallentamento deciso dal Pentagono, voluto dalla Casa Bianca, ha lasciato Kiev con scorte insufficienti proprio mentre la Russia intensifica i raid missilistici e con droni. Secondo funzionari occidentali citati dal Financial Times, i ritardi hanno già ridotto la capacità di difesa del Paese: “È solo questione di tempo prima che le munizioni finiscano”, ha dichiarato una fonte informata.
Troppo pochi Patriot
La carenza riguarda in particolare i sistemi Patriot, i missili Pac-3, Stinger, Hellfire e le munizioni per i caccia F-16. Le consegne arrivano a intermittenza e la produzione dei nuovi lotti richiede mesi. L’Unione Europea ha cercato di colmare il vuoto acquistando armamenti dagli Stati Uniti per girarli a Kiev, ma solo una parte è stata effettivamente consegnata. Intanto Mosca ha lanciato il più grande attacco aereo dall’inizio della guerra: 805 droni Shahed e 13 missili balistici e da crociera, causando quattro vittime.
La linea della Casa Bianca
Washington giustifica i rallentamenti con la necessità di preservare le proprie scorte di fronte alla minaccia cinese. Trump, però, insiste su un sostegno indiretto: vendere armi agli alleati Nato, lasciando a loro la responsabilità di rifornire Kiev. “Gli europei devono fare di più, anche smettendo di acquistare petrolio russo”, ha dichiarato un funzionario Usa.
Zelensky: “Rafforzare i cieli”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ordinato al Consiglio di Sicurezza nazionale di coordinare l’acquisto urgente di sistemi a corto e medio raggio, con priorità all’intercettazione dei droni iraniani Shahed. “Abbiamo bisogno di rafforzare i nostri cieli”, ha detto.
Un inverno a rischio
Un parziale sollievo potrebbe arrivare dall’accordo siglato ad agosto tra Trump e gli alleati europei, che consente ai Paesi Nato di comprare armamenti dagli stock Usa per fornirli a Kiev. Ma le forniture restano insufficienti e il rischio è che l’autunno e l’inverno si trasformino in un incubo, con Mosca pronta a colpire le infrastrutture energetiche. Kiev consuma le proprie difese a un ritmo superiore a quello con cui possono essere rimpiazzate.
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(con fonte AdnKronos)
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