Israele colpisce Hamas a Doha: primo raid in Qatar
Dieci bombe sganciate sui vertici del movimento. Condanna dei Paesi arabi, Trump prende le distanze
Doha – Un attacco senza precedenti. Per la prima volta Israele ha colpito il Qatar, centrando con dieci bombe una villetta a due piani nel quartiere residenziale Qatara di Doha, a pochi passi dal mare. Secondo fonti israeliane, l’edificio ospitava i vertici di Hamas riuniti per discutere l’ultima proposta americana di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi.
Il raid e i bersagli
Il bombardamento, ribattezzato “Fire Summit”, era preparato da oltre un anno dai servizi di sicurezza israeliani. Nel mirino sarebbero finiti dirigenti di primo piano come Khalil al-Hayya, Khaled Mashaal, Muhammad Darwish, Razi Hamad e Izzat al-Rishq. La sorte dei leader resta incerta: mentre i media israeliani parlano di successo, fonti arabe sostengono che a morire siano stati soprattutto delegati di secondo piano. La Cnn, presente sul posto, descrive un edificio crollato su se stesso e una zona blindata dalla polizia.
Reazioni e conseguenze
La condanna del mondo arabo è stata immediata. Il governo di Doha ha parlato di “palese violazione del diritto internazionale”, accusando Israele di aver colpito in pieno un quartiere abitato e mettendo a rischio centinaia di civili. Diversi Paesi arabi della regione hanno espresso preoccupazione per l’escalation. La Casa Bianca, informata in anticipo dell’operazione secondo fonti statunitensi, ha confermato che Donald Trump ha telefonato a Netanyahu e all’emiro del Qatar: “Il presidente non condivide l’attacco contro un alleato degli Usa, ma sostiene la necessità di eliminare Hamas”, ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt.
Obiettivi politici e militari
Secondo gli analisti, Israele ha voluto colpire due bersagli: eliminare i negoziatori più intransigenti di Hamas e costringere il movimento a inserire nel tavolo figure considerate più disponibili al compromesso, come il comandante Izz al-Din al-Haddad. Subito dopo l’attacco, il Qatar ha rinviato i negoziati previsti. Netanyahu, assumendosi la responsabilità dell’operazione, ha dichiarato: “La guerra a Gaza può finire immediatamente, perché abbiamo già agito”.
Escalation a Gaza
Parallelamente, l’Idf ha ordinato l’evacuazione di Gaza City con volantini e messaggi diffusi all’alba. Decine di migliaia di civili hanno iniziato a spostarsi verso sud, ma secondo le stime almeno 300 mila persone non intendono lasciare le proprie case. Intanto circolano sui social immagini di Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran mesi fa, assieme alla leadership di Hamas, utilizzate dai media israeliani come simbolo della campagna di eliminazione del gruppo.
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