
Due giornalisti turchi uccisi in Siria: le tensioni tra Ankara e Stati Uniti si intensificano
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La morte di due reporter in un attacco aereo solleva interrogativi sulle responsabilità e sulle crescenti tensioni tra le forze turche e quelle statunitensi nel nord della Siria
Cihan Belkin e Nazim Dashtan, giornalisti turchi che lavoravano per l’agenzia Hawar (Anha), sono stati uccisi ieri pomeriggio durante un raid aereo mentre seguivano il conflitto in corso tra le forze curde siriane e l’Esercito nazionale siriano, sostenuto dalla Turchia. Secondo il sito di notizie Rudaw, l’attacco è avvenuto lungo la strada tra la diga di Tishrin e la città di Sarrin. Un’organizzazione non governativa ha denunciato l’accaduto, confermando che si è trattato di un attacco condotto da un drone turco. L’autista dei giornalisti è rimasto ferito, mentre l’associazione giornalistica turca Dicle Firat ha condannato l’attacco, esprimendo la propria indignazione.
L’arrivo dei diplomatici statunitensi a Damasco
Mentre continuano gli scontri, diplomatici statunitensi sono arrivati in Siria con l’obiettivo di incontrare le nuove autorità e discutere il futuro del Paese dopo 13 anni di guerra civile. È la prima visita ufficiale a Damasco dal 2011, anno in cui scoppiò il conflitto. Il punto di svolta è stato l’8 dicembre, quando il presidente siriano Bashar al-Assad è fuggito in Russia, segnando la caduta del suo regime. La delegazione americana, guidata da Barbara Leaf e Daniel Rubinstein, avrà colloqui con i rappresentanti di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) e della società civile per discutere una nuova visione per la Siria e il supporto degli Stati Uniti.
La posizione della Turchia sulle organizzazioni terroristiche
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito la necessità di sradicare le organizzazioni terroristiche presenti in Siria, tra cui lo Stato islamico (ISIS) e le Forze democratiche siriane (FDS), alleate degli Stati Uniti. Durante una conferenza stampa al Cairo, Erdogan ha definito questi gruppi, compreso il Pkk, una minaccia per la sopravvivenza della Siria. Il presidente turco ha chiesto un’azione decisa per eliminare queste forze dal territorio siriano, riaffermando la sua posizione rigida verso qualsiasi minaccia alla stabilità regionale.
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(con fonte AdnKronos)