
Israele pronto a rispondere ad attacco Iran 1° ottobre, intanto il Libano brucia
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Israele ha definito i dettagli della rappresaglia per l’attacco missilistico dell’Iran. Raid aerei hanno devastato diverse aree del Libano, provocando numerose vittime, mentre Hezbollah risponde con attacchi missilistici contro il nord di Israele
Il governo israeliano ha definito i dettagli della sua rappresaglia per l’attacco missilistico iraniano del 1° ottobre 2024, secondo una fonte riportata dalla CNN. Nonostante il piano sia pronto, il premier Benjamin Netanyahu avrebbe assicurato al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che Israele non attaccherà i siti nucleari o petroliferi dell’Iran. Tuttavia, come confermato dall’ufficio del primo ministro israeliano, la decisione finale sarà presa in base agli interessi nazionali.
Questa promessa sarebbe stata fatta durante una telefonata con Biden avvenuta lo scorso mercoledì e in una serie di colloqui tra il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, e il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Netanyahu ha voluto tranquillizzare l’amministrazione americana per evitare che la situazione nel Medio Oriente degenerasse ulteriormente. Il Wall Street Journal ha riportato che gli Stati Uniti, pur sostenendo il diritto di Israele a difendersi, temono che un attacco a infrastrutture critiche come quelle nucleari o petrolifere potrebbe scatenare una risposta iraniana fuori controllo, con conseguenze devastanti per la stabilità regionale.
L’Iran si prepara ma minimizza il rischio di attacchi ai suoi impianti nucleari
L’Iran ha comunque già dichiarato di essere pronto a rispondere. Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’Organizzazione per l’energia atomica della Repubblica islamica, ha affermato che è “improbabile” che Israele prenda di mira i siti nucleari. Anche se ciò dovesse accadere, ha assicurato che i danni sarebbero ridotti al minimo grazie alla capacità di recupero del paese e al know-how dei suoi scienziati. Kamalvandi ha sottolineato che nessun attacco potrà fermare il programma nucleare iraniano, ormai in una fase troppo avanzata per essere riportato indietro. L’Iran, d’altra parte, ha rafforzato la sua posizione strategica negli ultimi anni, aumentando le proprie difese contro eventuali attacchi esterni e preparando piani di emergenza per ogni scenario possibile.
Raid israeliani in Libano: Nabatiyeh sotto attacco, sindaco tra le vittime
Nel frattempo, la situazione sul campo si è intensificata. Israele ha lanciato nuovi raid aerei su diversi obiettivi in Libano, colpendo postazioni di Hezbollah. I jet israeliani hanno bombardato un deposito di armi nel sobborgo di Dahiyeh, nel sud di Beirut, e hanno effettuato almeno una decina di raid contro la città di Nabatiyeh, nel sud del paese. Il bilancio degli attacchi è pesante: sei persone sono morte, tra cui il sindaco di Nabatiyeh, Ahmad Kahil, e il direttore dell’unità operativa delle forze di difesa civili libanesi.
Il raid ha colpito edifici governativi e infrastrutture civili, mentre un rappresentante del governo libanese ha denunciato un vero e proprio “massacro”. Il sindaco Kahil stava partecipando a una riunione con funzionari locali per discutere della distribuzione degli aiuti ai civili colpiti dalla guerra, quando è stato ucciso.
Il Ministero della Salute libanese ha confermato che il numero di feriti è salito a 43, ma si teme che il bilancio delle vittime possa aggravarsi ulteriormente. Secondo le forze armate israeliane, i raid hanno colpito depositi di armi e centri di comando di Hezbollah, nascosti in prossimità di aree civili, un fatto che ha complicato le operazioni militari.
Hezbollah risponde con razzi su Israele
In risposta agli attacchi israeliani, Hezbollah ha lanciato una serie di razzi verso il nord di Israele, colpendo la città di Safed e le aree circostanti, tra cui Dalton, Dishon e Yiftah. Hezbollah ha rivendicato l’operazione, affermando di aver lanciato un “massiccio bombardamento di razzi” su postazioni militari israeliane, con l’obiettivo di colpire posizioni strategiche dell’esercito israeliano.
Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno confermato che circa 50 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele, di cui una parte è stata intercettata dai sistemi di difesa aerea, mentre altri hanno raggiunto aree abitate causando danni, anche se non ci sono state vittime segnalare immediatamente. La situazione rimane estremamente tesa, con il rischio che una nuova escalation militare tra Israele e Hezbollah possa estendersi a tutta la regione.
L’Iran risponde alle sanzioni europee minacciando la chiusura dello Stretto di Hormuz
In parallelo alla crisi tra Israele e Iran, aumenta anche la tensione tra Teheran e l’Europa. L’Iran ha minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz alle navi europee in risposta alle sanzioni imposte dall’Unione Europea contro le compagnie aeree iraniane, come Iran Air, per il loro coinvolgimento nelle forniture militari alla Russia nella guerra in Ucraina. Il giornale ultraconservatore iraniano Kayhan ha pubblicato un editoriale in cui chiede la chiusura del passaggio marittimo alle navi europee come ritorsione.
Questa misura potrebbe avere gravi conseguenze economiche, poiché lo Stretto di Hormuz è un punto cruciale per il trasporto del petrolio mondiale. L’Unione Europea ha recentemente rafforzato le sue sanzioni contro l’Iran, nel tentativo di indebolire la sua collaborazione militare con la Russia, ma la risposta iraniana minaccia di complicare ulteriormente i rapporti tra le due parti.
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(con fonte AdnKronos)
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