La Francia e altri 14 Paesi chiedono il riconoscimento dello Stato di Palestina
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Dopo l’annuncio del Regno Unito, cresce il fronte dei Paesi occidentali a favore della soluzione dei due Stati. Tensione con Israele, che accusa Londra di “premiare il terrorismo”
La Francia e altre 14 nazioni hanno lanciato un appello globale per il riconoscimento dello Stato di Palestina. L’annuncio arriva dal ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, che su X ha scritto: “A New York, insieme ad altri 14 Paesi, la Francia lancia un appello collettivo: esprimiamo la nostra volontà di riconoscere lo Stato di Palestina e invitiamo coloro che non l’hanno ancora fatto a unirsi a noi”.
L’iniziativa arriva all’indomani del via libera politico del Regno Unito. Il premier britannico Keir Starmer ha infatti annunciato durante una riunione del gabinetto che Londra è pronta a riconoscere lo Stato palestinese entro settembre, a meno che Israele non prenda provvedimenti per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza.
La reazione israeliana non si è fatta attendere. Il premier Benjamin Netanyahu ha commentato duramente: “Starmer premia il terrorismo mostruoso di Hamas”. A replicare è stata la ministra britannica dei Trasporti, Heidi Alexander: “Questa non è una ricompensa per Hamas, che è una vile organizzazione terroristica. Riguarda il popolo palestinese, quei bambini che vediamo morire di fame a Gaza. Dobbiamo aumentare la pressione sul governo israeliano affinché elimini le restrizioni e consenta il rientro degli aiuti umanitari”.
Attualmente, 147 dei 193 membri dell’ONU riconoscono la Palestina come Stato, anche se il sostegno finora è arrivato prevalentemente da Africa, Sud America e Asia. Dal 2012, la Palestina è Stato osservatore non membro all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con ulteriori diritti riconosciuti nel 2023, tra cui la possibilità di presentare proposte e partecipare alle commissioni. Tuttavia, resta esclusa dal diritto di voto.
Nell’Unione Europea, solo Svezia, Slovenia, Irlanda e Spagna hanno riconosciuto formalmente lo Stato palestinese. Sette altri Paesi UE lo avevano fatto prima dell’adesione al blocco: Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Polonia e Slovacchia. Anche Malta e Belgio hanno manifestato l’intenzione di seguire questa linea.
Dei Paesi del G20, dieci riconoscono la Palestina: Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica e Turchia. Nessuno degli Stati del G7 – ovvero Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Italia e Giappone – ha finora riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese.
Nel frattempo, i media israeliani rivelano che Tel Aviv starebbe valutando l’annessione di alcune aree della Striscia di Gaza se Hamas dovesse continuare a rifiutare un accordo. Secondo quanto riportato da Haaretz, l’idea avrebbe lo scopo di “fare pressione sul gruppo armato e indurlo a negoziare”, più che rappresentare una reale strategia politica.
Un ministro israeliano, citato dal quotidiano, ha sottolineato che “non si tratta di qualcosa che sta per accadere”, definendo la mossa “un atto disperato per convincere Hamas ad accettare l’accordo provvisorio voluto da Netanyahu”. Secondo fonti interne alla coalizione di governo, l’eventuale annessione sarebbe una minaccia più che un obiettivo concreto, rivolta anche a placare le frange più radicali dell’esecutivo israeliano, come Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir, contrari a un cessate il fuoco.
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(con fonte AdnKronos)
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