
Delegazione israeliana al Cairo: riprendono i colloqui sul cessate il fuoco con Hamas
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Tentativi di mediazione tra Israele e Hamas: Egitto e Qatar spingono per una tregua pluriennale e uno scambio ostaggi-prigionieri. Intanto sale il bilancio delle vittime a Gaza. Lapid chiede un’indagine su Netanyahu
Una delegazione israeliana è arrivata al Cairo domenica sera per discutere con i mediatori egiziani e qatarioti un possibile accordo di cessate il fuoco con Hamas e il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. A riportarlo è il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, citato dal Times of Israel, secondo cui i rappresentanti israeliani hanno incontrato ieri alti funzionari del governo egiziano.
Mentre i negoziati faticano a registrare progressi concreti, la situazione sul terreno resta critica. Secondo Al-Jazeera, nuovi attacchi delle forze di difesa israeliane (Idf) nelle aree di Khan Younis e Gaza City hanno causato almeno 14 vittime nelle ultime ore.
La scorsa settimana Hamas ha respinto una proposta israeliana di cessate il fuoco, ma ha dichiarato la propria disponibilità a trattare un’intesa più ampia, che includa la fine formale del conflitto. I mediatori avrebbero avanzato una proposta che prevede una tregua della durata compresa tra cinque e sette anni, il completo ritiro dell’Idf da Gaza, la fine della guerra e il rilascio di ostaggi israeliani in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi.
Sul fronte politico interno israeliano, cresce la tensione. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha chiesto un’indagine nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu. La richiesta arriva dopo che il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, ha dichiarato alla Corte Suprema che Netanyahu ha tentato di rimuoverlo per aver rifiutato presunte pressioni a spiare i manifestanti e interferire con il processo per corruzione a carico del premier.
In un’intervista a Channel 13, Lapid ha parlato apertamente di un “rischio reale” di violenza politica: “Esiste materiale di intelligence su un possibile assassinio politico. Netanyahu ne è a conoscenza e ha il potere di fermare tutto questo”, ha detto il leader del partito Yesh Atid.
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(con fonte AdnKronos)
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