
Ex presidente Camera Irene Pivetti condannata a 4 anni per autoriciclaggio ed evasione fiscale
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La ex presidente della Camera annuncia il ricorso in appello dopo la sentenza del tribunale di Milano. Confiscati 3,4 milioni di euro e inflitta una multa di 6mila euro
Irene Pivetti, ex presidente della Camera dei Deputati, è stata condannata a quattro anni di reclusione nel processo per autoriciclaggio ed evasione fiscale dalla quarta sezione penale del tribunale di Milano. La sentenza ha accolto in pieno la richiesta del pubblico ministero Giovanni Tarzia, il quale aveva proposto la stessa pena.
Pivetti ha reagito con determinazione alla condanna, dichiarando che ricorrerà in appello: “È solo la fine del primo tempo. Attendo le motivazioni della sentenza perché sono molto curiosa di capire come non siano stati considerati i fatti che abbiamo esposto. Sono serena, io sono perfettamente innocente e lo dimostreremo in appello.”
La sentenza ha inoltre previsto la confisca di beni per oltre 3,4 milioni di euro, che verrà attuata in caso di conferma della condanna definitiva, oltre a una multa di 6.000 euro e le pene accessorie, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
Assieme alla Pivetti, sono stati condannati anche Leonardo Isolani, pilota di rally, e sua moglie Manuela Mascoli, entrambi a due anni di reclusione. Assolta invece la figlia di Mascoli, Giorgia Giovannelli. I tre imputati erano coinvolti in un’operazione di compravendita di Ferrari Gran Turismo, attraverso la quale sarebbe stata mascherata una frode fiscale. Le accuse riguardano operazioni commerciali illecite che avrebbero permesso di evadere imposte per oltre cinque milioni di euro.
Secondo il pubblico ministero, l’ex presidente della Camera avrebbe aiutato Isolani a nascondere beni, come le tre Ferrari, dalle procedure di riscossione fiscale, utilizzando mezzi fraudolenti per ostacolare l’accertamento da parte dell’erario. Le attività illecite avrebbero portato a un’evasione di circa 3,5 milioni di euro, somma poi reinvestita in operazioni finanziarie, generando così l’accusa di autoriciclaggio.
Nonostante la condanna, Pivetti continua a sostenere la correttezza delle sue operazioni, ribadendo in aula la sua innocenza e la legittimità delle transazioni sotto accusa. Le motivazioni della sentenza saranno rese pubbliche entro 90 giorni, e l’ex presidente ha già annunciato di voler continuare la sua battaglia legale in appello.
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(con fonte AdnKronos)
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