
Sangue nelle stanze dell’ex hotel Astor di Firenze: non sono di Kata
Esami genetici escludono tracce di Mia Kataleya Chiclo Alvarez
I primi esami genetici eseguiti dal medico legale Ugo Ricci, responsabile dell’Equipe Genetica Forense dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, hanno escluso che le tracce di sangue trovate sui rubinetti di tre stanze dell’ex hotel Astor di via Maragliano a Firenze siano riconducibili alla piccola Mia Kataleya Chiclo Alvarez, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno scorso dallo stesso albergo. Questi esami hanno anche escluso la presenza di tracce biologiche della bambina nei due trolley e nella valigia sequestrati il 17 giugno.
Indagini in corso
La Procura sta continuando le indagini per il sequestro di persona a scopo di estorsione. La conclusione dei primi esami è stata consegnata ai pubblici ministeri Luca Tescaroli, Christine von Borries e Giuseppe Ledda, che stanno conducendo l’indagine. I risultati definitivi e completi saranno resi noti nei prossimi giorni.
Nuovo sopralluogo nell’ex Astor
Nei prossimi giorni, squadre specializzate dei carabinieri effettueranno un nuovo e più invasivo sopralluogo nell’ex Astor alla ricerca di ulteriori tracce della piccola Kata. La data dell’intervento non è stata ancora decisa dalla Procura.
Cinque indagati
Per eseguire gli esami genetici, la Procura aveva indagato cinque persone, tra cui due zii della bambina: Marlon Edgar Chicclo, 19 anni, zio paterno, e Abel Alvarez Vasquez, zio materno, che è attualmente in carcere nell’ambito di un’inchiesta sul presunto racket delle stanze nell’ex hotel Astor. Gli altri tre indagati erano Rosmery Puillco Oquendo e Sharllin Jhilary Huaman Oquendo, cugine peruviane, e Alberto Dinu Sorin, cittadino romeno.
Racket delle camere
Gli investigatori ritengono che il presunto racket delle stanze nell’ex Astor possa essere il motivo della presunta ritorsione contro la bambina. Questo filone di indagine è collegato all’inchiesta principale sul sequestro di persona, che ha portato a quattro misure cautelari nel mese di agosto, incluso il carcere per lo zio materno di Kata.
Rogatoria internazionale in Perù
La Procura ha inviato una richiesta di rogatoria internazionale in Perù per sentire 13 persone considerate testimoni informati sui fatti. Non è esclusa la possibilità che Kata sia stata rapita e trasferita in Perù. I genitori di Kata hanno recentemente effettuato un sopralluogo nell’ex Astor, fornendo alla Procura nuovi elementi di indagine.
Sequestro preventivo dell’ex hotel Astor
Il 17 e il 18 giugno scorso, il giudice delle indagini preliminari aveva emesso il decreto di sequestro preventivo dell’ex hotel Astor su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
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(con fonte AdnKronos)
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