Flat tax, soglia detrazioni e superbonus: le ipotesi allo studio del governo
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“Nella nuova legge di bilancio si dimostrerà finalmente che la flat tax non era uno slogan ma un programma strutturato che si fa in 5 anni. Cominciamo assolutamente con autonomi e partite IVA, cominciamo con innalzare la soglia da 65 fino a 100mila euro, forse qualcosina meno, potremmo fare 85/90 mila, dipenderà anche da alcune variabili macroeconomiche un po’ meno dipendenti da noi, ma certamente sì, certamente in legge di bilancio troveremo il passaggio da 65mila ad almeno 85mila euro”. Lo ha detto Federico Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24.
SOGLIA DETRAZIONI – Sull’ipotesi di ridurre la soglia dalla quale scatta la riduzione di detrazioni e deduzioni, il sottosegretario Freni ha spiegato: “È un’ipotesi allo studio, non c’è nulla di certo, ho qualche perplessità sulla soglia. Noi già sappiamo che da 120.000 euro le detrazioni oggi vengono sostanzialmente azzerate, ho qualche perplessità personale che sia corretta la soglia di 60.000 euro. Secondo me dovrebbe essere un pochettino più alta, ma comunque improntata ad un corretto principio di progressività cui la composizione della fiscalità italiana deve e vuole improntarsi”.
SUPERBONUS – “Superbonus? Adelante ma con giudizio. Non ci facciamo prendere dalla smania di dare concretezza a tutto nello stesso momento, la legge di bilancio avrà questi contenuti e sul superbonus valuteremo cosa fare. Il 90% è più di un’ipotesi ed è allo studio l’estensione per le unifamiliari per cui c’era il termine del 30 settembre, termine che si può riaprire per le fasce di reddito che ne hanno realmente bisogno” ha affermato il sottosegretario all’Economia.
Sul fronte dei crediti, “c’è una sola cosa che non possiamo più accettare: che ci siano imprese con cassetti fiscali pieni di crediti che non riescono a scontare. Risolto il problema delle imprese che non possono scontare i crediti si valuterà subito come gestire il décalage che certamente dovrà essere diverso. Ci sarà un nuovo intervento sui crediti, qualcosa per sbloccarli in modo definitivo. Se c’è una cosa che non è accettabile è che questa normativa cambi ogni mese e mezzo, questo non ce lo possiamo più permettere. Troveremo una soluzione per dare respiro a queste imprese, ma questo respiro non può essere un bagno di sangue per le casse dello Stato”.
TAGLIO CUNEO – “Stiamo valutando sul taglio del cuneo – ha detto Freni – Il taglio del cuneo si può fare in tanti modi, non c’è un solo modo per fare il taglio del cuneo, si sta valutando con una premessa, che l’obiettivo principale di tutto è il fabbisogno energetico. Quindi una volta colmato il fabbisogno energetico, con quello che resterà valuteremo cosa fare e come fare. Certamente il taglio del cuneo è una delle priorità”.
“Confindustria ci dice che due terzi al lavoratore e un terzo alle imprese è soddisfacente. I sindacati ci dicono la stessa cosa, quindi l’assetto soddisfacente potrebbe essere due terzi e un terzo”, ha osservato. “Poi se i sindacati dopo che incontreranno il Presidente Meloni mercoledì daranno un indirizzo diverso ne terremo conto”. ha concluso.
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(AdnKronos)
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