Connect with us

Published

on

Ad Haiti continua la grave crisi politica-economica e quindi si susseguono gli scontri. Il paese è in totale emergenza, anche nel sistema sanitario. Medici senza Frontiere ha aperto un nuovo ospedale traumatologico a Port-au-Prince nella zona di Tabarre.

6 dicembre 2019 – Mentre la grave crisi politica ed economica ad Haiti mette a dura prova l’intero sistema di cure nel paese, Medici Senza Frontiere (MSF) apre un nuovo ospedale traumatologico nell’area di Tabarre, a Port-au-Prince. L’ospedale è specializzato nel trattamento di pazienti con ferite potenzialmente letali, incluse fratture esposte e ferite da armi da fuoco. Nei primi cinque giorni di attività, riprese il 27 novembre, l’ospedale ha ricoverato 21 pazienti, metà dei quali con ferite causate dalla violenza.

“Con l’apertura dell’ospedale traumatologico d’emergenza a Tabarre stiamo rispondendo ad un bisogno essenziale, ma non basta” dichiara Jane Coyne, capo missione di MSF ad Haiti“Il paese sta affrontando una grave crisi economica e politica, e gli ospedali faticano a rimanere aperti”.

MSF ha aperto un ospedale a Tabarre la prima volta nel 2012 per fornire cure di emergenza alle persone con ferite da trauma negli anni successivi al terremoto nel paese. L’ospedale, chiamato “Nap Kenbe”, ha progressivamente ridotto le attività e ammesso l’ultimo paziente a fine 2018. Da settembre 2019, con l’aggravarsi della crisi economica e politica ad Haiti, MSF ha deciso di avviare un nuovo progetto per i pazienti con ferite potenzialmente letali che il sistema sanitario di Haiti ora non riesce più a coprire. Il nuovo ospedale, aperto nella stessa area di Tabarre, impiega uno staff medico di 170 persone, tra cui otto chirurghi. Ha aperto con 25 posti letto, ma si prepara a raddoppiare a breve la propria capacità.

Con l’intensificarsi delle tensioni politiche ed economiche, le strutture mediche, incluse quelle gestite da MSF, faticano a rispondere ai bisogni dei pazienti. Da settembre, le strade sono state regolarmente bloccate da barricate di penumatici incendiati, cavi e addirittura muri costruiti nottetempo. Questo ha reso complicato per le ambulanze muoversi e per le strutture sanitarie ricevere benzina, ossigeno, sangue, farmaci e altre forniture.

Nell’ambito della crisi in corso, le strutture sanitarie di MSF ad Haiti stanno riscontrando un aumento dei bisogni medici. Nel 2019, il centro di MSF per la stabilizzazione delle emergenze nell’area di Martissant, a Port-au-Prince, ha ricevuto in media 230 pazienti al mese con ferite da arma da fuoco, lacerazioni o altre ferite causate dalla violenza. L’ospedale di MSF nell’area di Drouillard, sempre nella capitale, ha visto un picco delle attività a settembre, con un totale di 141 pazienti ricoverati con gravi ustioni, causate principalmente da incidenti.

L’insicurezza colpisce anche gli operatori sanitari. Per mesi, il servizio nazionale delle ambulanze di Haiti ha subito diversi incidenti che hanno compromesso la sua capacità di rispondere alle emergenze mediche. Per garantire il funzionamento delle proprie strutture sanitarie durante le tensioni degli ultimi mesi, MSF ha dovuto portare al lavoro sui propri veicoli centinaia di operatori ogni giorno.

“Grazie alla buona reputazione di MSF ad Haiti, i nostri veicoli vengono generalmente rispettati e riescono ad attraversare le barricate” dice Ella Lambe, coordinatrice MSF del progetto nella citta di Port-à-Piment. “Ma alcuni centri sanitari dove abbiamo trasferito i nostri pazienti sono stati saccheggiati, e alcuni dei nostri veicoli sono stati presi a sassate”.

In aree rurali come quella di Port-à-Piment, nell’area occidentale di Haiti, le ampie sfide che incombono sul sistema sanitario haitiano sono ancora più evidenti. Un centro di salute locale per lungo tempo supportato da MSF con servizi di pronto soccorso e salute materno-infantile adesso fatica a trasferire i pazienti negli ospedali perché ricevano assistenza specialistica.

“Prima riuscivamo a trasferire i pazienti in un’altra struttura sanitaria per casi urgenti come un parto cesareo entro un’ora” racconta Lambe di MSF. “Adesso ci impieghiamo dalle tre alle cinque ore per raggiungere un ospedale che possa curarli”.

In collaborazione con il Ministero della Salute Pubblica e della Popolazione di Haiti, MSF sta anche supportando gli ospedali pubblici in diversi modi, per esempio ristrutturando una parte del pronto soccorso nell’Ospedale Universitario statale di Haiti, formando il personale sanitario locale e donando farmaci e articoli essenziali come l’ossigeno.

Le ultime di LR

Le ultime news di LiberoReporter

di tendenza