Israele approva il piano di pace per Gaza: via libera al rilascio degli ostaggi
Il governo israeliano dà l’ok alla prima fase dell’accordo con Hamas, con cessate il fuoco e scambio di prigionieri
Il governo israeliano ha dato il via libera alla prima fase del piano di pace per Gaza, siglato dopo la firma tra Israele e Hamas in Egitto. L’ok ufficiale determina l’entrata in vigore del cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi israeliani, rapiti il 7 ottobre 2023, in cambio della liberazione di detenuti palestinesi.
Secondo l’ufficio del Primo Ministro israeliano, il governo ha approvato le linee guida per il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti. Tuttavia, i ministri di Partito Sionista Religioso e Otzma Yehudit hanno votato contro, esprimendo contrarietà soprattutto per lo scambio di prigionieri palestinesi, chiedendo un veto su alcuni detenuti considerati pericolosi, inclusi terroristi condannati.
Piano di pace per Gaza: cosa prevede accordo
L’accordo prevede complessivamente il rilascio di circa 250 prigionieri palestinesi e circa 1.700 cittadini di Gaza detenuti dalle autorità israeliane dal 7 ottobre. Gli ostaggi in mano a Hamas, 48 in totale – 20 vivi e 28 deceduti – dovrebbero essere restituiti entro lunedì o martedì, secondo quanto annunciato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha confermato la sua possibile presenza al momento dello scambio.
Hamas, tramite il portavoce Hazem Qassem, ha informato i mediatori delle difficoltà nella consegna dei corpi dei defunti. Per questo motivo sarà istituita una forza congiunta israelo-statunitense-qatarino-egiziana per localizzare i corpi degli ostaggi deceduti a Gaza dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco.
Sulla soluzione a due Stati, gli Stati Uniti non eserciteranno pressioni. Trump ha dichiarato: “Non ho un’opinione. Mi atterrò a ciò che loro concorderanno”.
Il presidente palestinese Mahmud Abbas ha definito il piano di pace per Gaza approvato, un evento “storico”, sottolineando la speranza di porre fine allo spargimento di sangue in Striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est. Abbas ha espresso la disponibilità dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) a collaborare con tutti i partner internazionali, tra cui Francia, Arabia Saudita, Algeria e membri del Consiglio di Sicurezza Onu, per raggiungere una pace duratura e stabile secondo la legittimità internazionale.
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(con fonte AdnKronos)
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