
ADI, carte fantasma e Ferragosto a digiuno: il capolavoro di Poste e Inps
Quando la burocrazia decide che il reddito ADI può andare in ferie. Tu caro Italiano… a dieta che ti fa bene!
Dicono che Ferragosto sia la festa delle tavole imbandite. Non per le migliaia di famiglie che da due giorni – e chissà per quanto ancora – sono senza un centesimo, da luglio a causa della scadenza dell’Assegno di inclusione e dell’assurdo mese di fermo imposto per legge e ora anche ad agosto. Anche se la nuova domanda, presentata dopo il “mese di stop”, è stata accolta e la somma – bonus ponte incluso – è stata disposta, la carta per incassarla non esiste. Non persa. Non rubata. Non smagnetizzata. Semplicemente: inesistente negli uffici postali.
I soldi? Ci sono, e persino maggiorati del bonus per il mese mancante. Le domande? Accolte. Il problema? Due colossi pubblici – Inps e Poste Italiane – impegnati in un’epica partita di Tennis, con i cittadini ridotti a spettatori affamati. Il Sinner della burocrazia contro l’Alcaraz delle giustificazioni.
Il governo, inutile negarlo, non ha brillato per tempismo: il decreto sul bonus ponte è arrivato in clamoroso ritardo (a luglio in moltissimi si sono trovati in difficoltà per quell’incredibile e incomprensibile mese di fermo, come se la povertà in quel mese facesse sciopero e ti regalasse momenti di gloria). Ma almeno Giorgia Meloni e Co. hanno messo la firma e disposto il “salvataggio”. L’Inps, invece, ha avuto la geniale idea di sostituire la carta a tutti (o forse sono state le Poste a chiederlo? Nel solito scaricabarile, la confusione aiuta a non capire), anche a chi ne aveva una perfettamente funzionante per i 18 mesi precedenti (anche questo inspiegabile). E Poste Italiane? Si fa trovare come sempre impreparata… “Non abbiamo carte da consegnare” quindi mancano fisicamente anche le nuove carte. Un capolavoro di surrealità che meriterebbe il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia.
Una grande confusione e non si capisce da cosa sia stata scaturita. Avranno la brillante idea di accreditare i soldi sulla vecchia carta? Ma i nuovi richiedenti Adi, come faranno senza la possibilità di avere la card?
Risultato: luglio saltato, agosto al momento un miraggio e Ferragosto trascorso senza spesa, senza soldi e senza possibilità di rimediare anche un piccolo pranzo fuori. A meno di non presentarsi a casa di Silvia Maria Rovere, presidente di Poste Italiane, o di Gabriele Fava, presidente dell’Inps, e chiedere con un sorriso: “Posso sedermi a tavola con voi? Prometto di non toccare il vino buono”.
Qui non si parla di bancomat, ma di vite sospese per colpa di una burocrazia che riesce a bloccare la sopravvivenza dietro un pezzo di plastica inesistente. Lo Stato ti dice “hai diritto al sostegno” e poi le sue diramazioni ti lasciano a digiuno. E la dignità, signori, non si ricarica alla macchinetta. Buon Ferragosto, da Inps e Poste, con tanto amore.
TRUMAN SICILIANO
(L’immagine di questo articolo è un fotomontaggio)
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