
Teheran, sparatoria davanti alla Corte Suprema: uccisi due giudici, ferito un terzo
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L’assalitore si è tolto la vita dopo l’attacco. I magistrati erano coinvolti in casi di sicurezza nazionale e terrorismo
Due giudici della Corte Suprema dell’Iran, Ali Razini e Mohammad Moghiseh, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco questa mattina a Teheran, mentre un terzo magistrato è rimasto ferito. L’aggressione, avvenuta intorno alle 10.45 ora locale davanti alla sede della Corte Suprema, ha scosso il paese.
Secondo quanto riportato dal Tehran Times e dall’agenzia Fars, l’assalitore, dopo aver aperto il fuoco, si è tolto la vita sul luogo del delitto.
Giudici nel mirino
Le vittime erano figure di spicco nel sistema giudiziario iraniano, note per il loro coinvolgimento in processi legati a sicurezza nazionale, spionaggio e terrorismo. In particolare, Ali Razini era già stato bersaglio di un tentativo di omicidio nel 1998, durante il quale rimase ferito.
La sparatoria è stata confermata anche da Mizan Online, il sito ufficiale della magistratura della Repubblica Islamica. Le indagini sono in corso per determinare le motivazioni dell’attacco e il profilo dell’aggressore, ma le prime ipotesi suggeriscono un collegamento con le attività giudiziarie delle vittime.
Un contesto delicato
L’Iran sta attraversando un periodo di forti tensioni interne e internazionali. Questo episodio, che colpisce il cuore del sistema giudiziario, potrebbe alimentare ulteriormente le preoccupazioni sulla stabilità del paese e sulla sicurezza delle figure istituzionali.
Le autorità iraniane non hanno ancora fornito dettagli ufficiali sull’identità dell’assalitore o sul movente, ma gli osservatori ritengono che l’attacco sia legato ai delicati processi seguiti dai giudici, che spesso riguardano temi controversi e altamente sensibili.
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(con fonte AdnKronos)
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