Naufragio Bayesian: procura Termini Imerese “Hanno provato a salvarsi ma non sono riusciti”
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Sette morti nel naufragio di uno degli yacht più lussuosi al mondo. La Procura di Termini Imerese indaga per omicidio colposo e naufragio colposo.
Sette persone sono morte nel naufragio del veliero Bayesian, avvenuto nelle prime ore del 19 agosto al largo di Porticello, in provincia di Palermo. La tragedia ha coinvolto uno degli yacht più lussuosi al mondo, lungo 56 metri e con un albero maestro di 75 metri, e ha visto tra le vittime anche il magnate britannico Mike Lynch e sua figlia diciottenne Hannah. Il veliero è affondato rapidamente, costringendo i passeggeri a vagare disperatamente alla ricerca di bolle d’aria tra le cabine, ma senza scampo.
Il Procuratore capo di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha definito l’evento una “gravissima tragedia” e ha annunciato l’apertura di un’indagine per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, al momento contro ignoti. Durante una conferenza stampa affollata, Cartosio ha spiegato che il naufragio è stato “repentino e improvviso”, e ha fornito un resoconto dettagliato di quella notte tragica.
Alle 4:38 del 19 agosto, un razzo rosso ha segnalato alla Guardia Costiera un problema in mare. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, il veliero era già affondato. Alcuni naufraghi sono stati soccorsi da un’imbarcazione vicina, ma sette persone erano già scomparse, trovate successivamente dai sommozzatori in varie cabine sul lato sinistro del veliero.
Le indagini sono ancora in corso, e Cartosio ha dichiarato che potrebbero esserci sviluppi significativi nelle prossime ore. Non è ancora chiaro se il veliero fosse dotato di una scatola nera, e la Procura attende il recupero del relitto per chiarire le responsabilità. Il comandante della Capitaneria di porto di Palermo, l’ammiraglio Raffaele Macauda, ha confermato che la proprietà del veliero ha manifestato l’intenzione di recuperare l’imbarcazione, un’operazione che richiederà tempi tecnici e un piano dettagliato.
Il naufragio ha sollevato numerose domande, tra cui il motivo per cui l’equipaggio, compreso il capitano, è stato il primo a salire sulle scialuppe di salvataggio, lasciando i passeggeri nelle cabine. I magistrati stanno cercando di appurare la dinamica dei fatti, basandosi sulle testimonianze dei sopravvissuti. Per ora, l’equipaggio non è obbligato a rimanere in Sicilia, ma sarà disponibile per ulteriori interrogatori.
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(con fonte AdnKronos)
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