
Ministero Giustizia, accertamenti su provvedimenti giudice Apostolico
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L’accertamento Preliminare del Ministero della Giustizia
Il Ministero della Giustizia ha avviato un accertamento preliminare nei confronti del giudice Iolanda Apostolico del Tribunale di Catania, in merito al suo rifiuto di convalidare il trattenimento di migranti tunisini nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo. Questa decisione è stata presa dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, attraverso l’Ufficio ispettivo in seguito a quattro interrogazioni parlamentari. Nordio ha precisato che questo non costituisce un’accertamento ispettivo né l’avvio di un’azione disciplinare contro il giudice Apostolico.
Il Rifiuto di Convalidare i Trattenimenti e le Polemiche
Il giudice Apostolico ha recentemente rifiutato di convalidare il trattenimento di quattro migranti tunisini e di altri quattro sbarcati in Sicilia, suscitando polemiche. Il caso si è ampliato ulteriormente a causa della divulgazione di un video datato agosto 2018, in cui la giudice partecipava a una protesta contro l’ex Ministro dell’Interno, Salvini, riguardo al divieto di sbarco di 150 profughi. Nel frattempo, i primi quattro migranti rilasciati in seguito al provvedimento del giudice Apostolico hanno visto respingere la loro richiesta d’asilo ed ora sono irreperibili.
La Risposta del Viminale sul Video
Dopo la divulgazione del video sui social network e la richiesta di spiegazioni da parte delle opposizioni sulla sua provenienza, il Ministero dell’Interno ha dichiarato che il video della giudice Iolanda Apostolico durante la manifestazione non proviene dal materiale girato dalle forze dell’ordine durante il servizio di ordine pubblico.
Le Perplessità dell’Opposizione
Tuttavia, l’opposizione, in particolare l’Alleanza Verdi e Sinistra, continua a sollevare perplessità sulla provenienza del video e sulla sua divulgazione da parte dell’ex Ministro Salvini. Chiedono ulteriori spiegazioni dal Ministro Piantedosi sulle circostanze in cui il video è stato ottenuto e utilizzato in modo minaccioso nei confronti del giudice. Resta ancora il dubbio su chi sia stato il mittente del video e come sia arrivato in mano a Salvini.
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(con fonte AdnKronos)
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