
Meloni al Meeting di Rimini: “Italia forte e autorevole nel mondo”
Standing ovation per la premier. Focus su Gaza, Ucraina, riforme e famiglia
RIMINI – Standing ovation e commozione per Giorgia Meloni al Meeting di Comunione e Liberazione. Per la prima volta da premier, la presidente del Consiglio ha parlato davanti alla platea riminese toccando i principali dossier di politica estera e interna e rivendicando la stabilità del suo governo dopo anni di esecutivi precari.
“La missione è fare in modo che l’Italia si riappropri del posto che le spetta nel mondo. Forte, fiera, schietta, leale, in una parola autorevole. E oggi sono fiera che l’Italia venga vista così a livello internazionale”, ha dichiarato, ricordando che il Paese non è più percepito come il “malato d’Europa”.
Critiche alla Ue e il richiamo a Draghi
Meloni ha lanciato un affondo contro Bruxelles, accusata di “irrilevanza geopolitica” e incapacità di competere con Cina e Usa. Ha ironizzato sul parallelismo con Mario Draghi, che nei giorni scorsi aveva espresso preoccupazioni simili proprio al Meeting: “Sono passata dall’essere un’impresentabile all’opposizione del governo Draghi a una ‘draghiana di ferro’. Vedremo i giornali come mi definiranno stavolta”.
Gaza e Ucraina al centro della politica estera
Ampio spazio alla politica internazionale. Meloni ha condannato “l’ingiustificabile uccisione di giornalisti a Gaza” e criticato le recenti decisioni del governo israeliano di Benjamin Netanyahu: “Non possiamo tacere di fronte a una reazione sproporzionata che ha mietuto troppe vittime innocenti, coinvolgendo anche le comunità cristiane”.
Sull’Ucraina, ha ribadito che la pace deve passare da “robuste garanzie di sicurezza” per Kiev, ricordando che la proposta più avanzata sul tavolo porta la firma dell’Italia e si ispira all’articolo 5 della Nato.
Economia, energia e sostegno alle famiglie
Sul fronte interno, la premier ha annunciato che la prossima manovra sarà orientata a sostenere il ceto medio e a ridurre strutturalmente il costo dell’energia, “un macigno sulla competitività italiana”. Ha inoltre promesso un piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie, elaborato insieme al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Sul tema famiglia, non è mancata una critica alla maternità surrogata: “Non c’è nulla di moderno nell’affittare l’utero di una donna povera”.
Le riforme e lo scontro con la magistratura
Meloni ha confermato l’impegno per il premierato, definito “fondamentale per la stabilità e la governabilità”, insieme ad autonomia differenziata e poteri speciali per Roma Capitale. Centrale anche la riforma della giustizia, con un nuovo attacco a quella che ha definito “una minoranza di giudici politicizzati che cercano di sostituirsi al Parlamento”.
Un altro affondo alle toghe è arrivato sul fronte dell’immigrazione: “Non c’è giudice, politico o burocrate che possa impedirci di far rispettare la legge dello Stato italiano”. Netta la posizione anche contro la droga: “Fa schifo, distrugge la vita”.
Il rapporto con Salvini e i nodi di governo
In chiusura, l’attenzione si è spostata sul confronto interno alla coalizione. Nessun faccia a faccia con Matteo Salvini al Meeting, ma una telefonata tra i due per discutere di infrastrutture e del piano casa. Oggi entrambi, insieme ad Antonio Tajani, si ritroveranno a Roma per un Consiglio dei ministri atteso nel pomeriggio.
Sul tavolo restano i nodi aperti: dalle regionali alle decisioni sull’Ucraina. Il vicepremier leghista ha ribadito la sua contrarietà all’invio di soldati italiani a Kiev, anche se il ministro degli Esteri Tajani ha aperto alla possibilità di un impiego per operazioni di sminamento.
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(con fonte AdnKronos)
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