Sala: “Dimettermi non avrebbe giovato a nessuno. Il nuovo assessore? Scelgo con calma”
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Dopo le dimissioni dell’assessore Tancredi, il sindaco di Milano chiarisce: “La mia indipendenza è un valore, la Giunta va avanti”
“La mia scelta di non dimettermi? Non avrebbe fatto comodo a nessuno, né al centrosinistra né al centrodestra”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala commenta, a margine dell’inaugurazione dello Smart City Lab, la crisi politica che ha travolto la Giunta dopo l’inchiesta urbanistica che ha coinvolto l’assessore Giancarlo Tancredi, per cui la procura ha chiesto gli arresti domiciliari.
Tancredi si è dimesso, ma Sala tira dritto: “Tutti parlano, ma gestire una situazione così pesante oggi non so chi se la sarebbe presa sulle spalle”. E assicura che la Giunta continuerà a lavorare, anche se la sostituzione dell’assessore non sarà immediata: “Non voglio decidere in fretta e sbagliare. Per ora le deleghe passano alla vicesindaca Anna Scavuzzo, è una soluzione temporanea”.
Il primo cittadino difende l’ex assessore: “Credo molto nella sua onestà, mi spiace per come sia finita. Ma ora guardiamo avanti”. Quanto alla possibilità che il successore sia un tecnico, risponde lapidario: “Aspettiamo”.
Il rapporto con il Partito Democratico, intanto, resta saldo: “Se nessuno cambia le regole d’ingaggio che ci siamo dati, non ci saranno problemi”. Le tensioni, ammette, arrivano soprattutto dalla componente verde: “È sempre stato così, ma questa crisi può anche rafforzare la coesione della maggioranza”.
Sala rivendica la propria autonomia politica: “Taglio le curve, a volte vado in fretta. Ma la mia indipendenza è stata e continuerà a essere un valore per tutti”.
Nessun timore, infine, per l’impatto politico dell’inchiesta: “Non credo che i cittadini giudichino chi si trova coinvolto in una bufera come questa. Dipenderà da come lavoreremo da qui al 2027. Non facciamoci distrarre, pensiamo a fare bene”.
Sulla questione San Siro, il sindaco conferma i tempi: “Non è una sorpresa, lo avevamo già detto in campagna elettorale. La deadline resta il 10 novembre. La discussione in Consiglio partirà a settembre, poi si valuterà se approvare entro fine mese. Rispetteremo i vincoli della Sovrintendenza”.
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(con fonte AdnKronos)
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