
Diesel Euro 5, la Lega propone lo stop al blocco fino al 2026
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Emendamento al Decreto infrastrutture per rinviare le limitazioni e tutelare famiglie e autonomie regionali
Un emendamento presentato dalla Lega al Decreto infrastrutture punta a scongiurare il blocco della circolazione per i veicoli diesel Euro 5, attualmente previsto in alcune regioni del Nord a partire da ottobre 2025. La proposta mira a posticipare lo stop fino al 31 ottobre 2026, lasciando comunque alle Regioni interessate la possibilità di anticipare o ritardare ulteriormente l’entrata in vigore delle restrizioni.
Secondo quanto riferito dal partito guidato da Matteo Salvini, l’obiettivo è duplice: da un lato evitare disagi per migliaia di famiglie che rischiano di restare senza automobile, dall’altro salvaguardare l’autonomia decisionale degli enti locali. In caso di proroga del blocco, si prevede l’introduzione obbligatoria di misure ambientali compensative, come l’efficientamento energetico degli edifici o l’aumento delle aree verdi urbane.
Molinari: “Stop al blocco, l’ideologia verde danneggia i più deboli”
Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, primo firmatario dell’emendamento, ha dichiarato:
«Faremo di tutto per stoppare il blocco dei diesel Euro 5. Coerentemente con quanto sempre sostenuto dalla Lega, abbiamo presentato questo emendamento per dare alle Regioni del Nord la possibilità di evitarlo inizialmente per un anno e poi in modo permanente, adottando misure alternative. L’ambientalismo ideologico di Bruxelles è nei fatti una guerra contro lavoratori e ceti popolari, che invece la Lega continuerà a difendere».
Autovelox, trasparenza obbligatoria per i Comuni
La Lega ha inoltre depositato un secondo emendamento al Decreto infrastrutture riguardante gli autovelox. In base alla proposta, i Comuni saranno obbligati a comunicare formalmente l’elenco completo dei dispositivi presenti sul proprio territorio. In caso contrario, gli apparecchi non potranno essere attivati.
Secondo una nota del partito, si tratta di una misura volta a garantire maggiore trasparenza e accesso ai dati da parte del Ministero delle Infrastrutture, che – fa sapere la Lega – da tempo richiede informazioni aggiornate senza ottenere risposte complete.
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(con fonte AdnKronos)
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