
Trump minaccia l’Iran: “Centrifughe nucleari da disattivare, anche con la forza”
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Il presidente USA torna a parlare di Teheran e avverte: se non ci sarà un accordo, siamo pronti a colpire. Intanto continua a sentirsi il padrone assoluto del mondo, tanto da poter cambiare il nome a ogni cosa che non gli va a genio… Ora valuta un cambio di nome per il Golfo Persico durante la visita in Medio Oriente
Durante un’intervista radiofonica con il conduttore conservatore Hugh Hewitt, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rilanciato con forza la sua posizione nei confronti del programma nucleare iraniano. “Preferirei un accordo solido e verificabile, ma se non sarà possibile, allora le centrifughe nucleari iraniane verranno fatte esplodere”, ha dichiarato. “Si possono disattivare con le buone o con la forza”, ha aggiunto, ribadendo la sua volontà di fermare ogni ambizione atomica di Teheran, con la diplomazia o con un attacco militare.
Tuttavia, quando poco prima i giornalisti lo avevano incalzato sulla possibilità di accettare un programma nucleare iraniano limitato, Trump aveva risposto con cautela: “Non abbiamo ancora preso una decisione. La prenderemo”.
Nel frattempo, il presidente è atteso in Medio Oriente la prossima settimana per un viaggio ufficiale che toccherà Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Proprio in quell’occasione, Trump potrebbe annunciare un gesto altamente simbolico: il possibile cambio di denominazione del Golfo Persico, che secondo alcuni funzionari della Casa Bianca potrebbe diventare “Golfo d’Arabia” o “Golfo Arabico”.
Un cambiamento che accende già le tensioni diplomatiche. Quando, durante un evento nello Studio Ovale, è stato interrogato sul tema, Trump ha ammesso: “Dovrò prendere una decisione quando sarò lì. Non voglio ferire i sentimenti di nessuno”. Ha poi aggiunto che riceverà un briefing specifico in vista del viaggio e deciderà solo dopo aver valutato tutte le implicazioni.
Le reazioni non si sono fatte attendere. L’Iran considera da sempre il nome “Golfo Persico” una questione identitaria e storica non negoziabile. Mercoledì, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha lanciato un monito attraverso un messaggio sul social X (ex Twitter): “Un cambio di nome scatenerebbe l’ira di tutti gli iraniani, indipendentemente da classe sociale o orientamento politico, dentro e fuori dal Paese”.
“@realdonaldtrump dovrebbe sapere che il nome GOLFO PERSICO ha secoli di storia, è riconosciuto da tutti i cartografi e dagli organismi internazionali, ed è stato utilizzato ufficialmente da tutti i leader regionali fino agli anni Sessanta”, ha scritto Araghchi, denunciando quello che ha definito “un tentativo politicamente motivato di riscrivere la storia”.
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(con fonte AdnKronos)
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