
ISW: “La Russia manovra i negoziati per imporre la sua pace” Opzione 4 (SEO-oriented e neutra):
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La Russia rilancia l’incontro a Istanbul e nega di aver ricevuto il memorandum ucraino. L’ISW: “Kiev costretta a rincorrere tempi e condizioni imposte da Mosca”
La Russia continua a imporre la sua agenda sui negoziati di pace con l’Ucraina, cercando di controllare tempi, termini e narrazione diplomatica. È quanto emerge da un’analisi dell’Institute for the Study of War (ISW), secondo cui Mosca starebbe creando le condizioni per accusare falsamente Kiev di ritardare le trattative, alimentando confusione sulla reale disponibilità al dialogo.
Il presidente russo Vladimir Putin ha suggerito di riprendere i colloqui bilaterali del 2022, proponendo una nuova sessione a Istanbul il 2 giugno. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato che in quell’occasione la Russia presenterà un memorandum che affronta quelle che definisce le “cause profonde” del conflitto: l’allargamento della NATO a est e la presunta discriminazione dei russofoni in Ucraina.
La proposta è stata ripresa anche da Vladimir Medinsky, assistente presidenziale e già capo della delegazione russa nei colloqui del 2022, che avrebbe contattato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov per concordare uno scambio di memorandum. Umerov ha risposto annunciando che Kiev è pronta per un cessate il fuoco e nuovi negoziati, e che il memorandum ucraino è già stato trasmesso a Mosca. Tuttavia, il giorno dopo, il Cremlino ha smentito di aver ricevuto alcun documento da Kiev.
Per l’ISW, questa dinamica rientra in una strategia più ampia della Russia: costringere l’Ucraina a rincorrere tempi e condizioni imposte da Mosca. Dopo aver inizialmente accettato i colloqui del 15 e 16 maggio in Turchia, Kiev ha già concesso molto adattandosi alla narrativa russa di una prosecuzione dei Protocolli di Istanbul del 2022, considerati da molti osservatori occidentali una richiesta implicita di resa.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, commentando la situazione dallo Studio Ovale, ha sottolineato l’impasse dovuta alla rigidità dei due leader: “Putin è molto testardo, ma anche Zelensky lo è. Mi aspettavo un’evoluzione positiva dei negoziati, ma poi sono caduti missili sulle città”.
Trump aveva precedentemente proposto di spostare i negoziati in Vaticano, ma Mosca ha respinto l’offerta, mantenendo la preferenza per Istanbul. Nel frattempo, Putin ha proclamato unilateralmente cessate il fuoco simbolici per la Pasqua ortodossa e il Giorno della Vittoria, senza però accettare la richiesta occidentale di un cessate il fuoco rinnovabile come base per trattative concrete.
Secondo il think tank statunitense, le forze russe continueranno a esercitare pressione militare finché Kiev non accetterà almeno parte delle condizioni imposte, cercando di capitalizzare eventuali guadagni sul campo per strappare nuove concessioni diplomatiche all’Ucraina e ai suoi alleati.
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(con fonte AdnKronos)
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