
Governo impugna legge su terzo mandato in Trentino, scontro con la Lega
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Scontro nel Consiglio dei ministri sulla norma che permetterebbe a Fugatti di ricandidarsi nel 2028
Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge approvata dalla Provincia autonoma di Trento che aprirebbe la strada a un terzo mandato consecutivo per il presidente Maurizio Fugatti, esponente della Lega. Una decisione che ha provocato la reazione contraria del partito di Matteo Salvini, che in sede di Cdm ha espresso formalmente il proprio dissenso, pur in assenza di una votazione.
Secondo fonti presenti alla riunione, il clima è rimasto sereno, ma il caso ha evidenziato una frattura interna alla maggioranza. La misura, secondo quanto riferito da ambienti governativi, non rappresenterebbe una presa di posizione politica, ma uno “strumento tecnico” volto a chiarire il quadro normativo. L’obiettivo dell’impugnazione sarebbe quello di favorire un confronto ampio tra le forze politiche in merito al principio del limite dei mandati.
Una fonte governativa sottolinea inoltre che l’attuale mandato di Fugatti scadrà solo nel 2028, e dunque ci sarebbe il tempo per una pronuncia della Corte costituzionale prima della prossima tornata elettorale.
Alla richiesta di un commento, Fugatti ha risposto all’Adnkronos con cautela: «Non commento voci, fonti non ufficiali, i si dice». Tuttavia, prima della decisione dell’esecutivo, aveva definito l’eventuale impugnazione «una scelta politica, legittima come tutte le scelte politiche».
Dure le critiche dell’opposizione. Il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova ha parlato su X di una «maggioranza andata in pezzi direttamente in Consiglio dei ministri» e ha chiesto alla presidente del Consiglio Meloni di riferire in Parlamento.
La questione del terzo mandato tocca un principio ritenuto fondamentale dalla Corte costituzionale. Con la recente sentenza n. 64 del 2024, i giudici hanno infatti dichiarato l’illegittimità della legge campana che superava tale limite, ribadendo che il divieto di un terzo mandato consecutivo è vincolante per i legislatori regionali, in base all’articolo 122 della Costituzione e alla legge statale 165 del 2004.
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(con fonte AdnKronos)
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