
Influenza aviaria: le mutazioni genetiche e i rischi per la salute pubblica
Un nuovo allarme dalle agenzie europee per prevenire future pandemie
Bruxelles, 29 gennaio 2025 – I virus dell’influenza aviaria continuano a rappresentare una minaccia crescente per la salute pubblica, con la potenziale capacità di adattarsi agli esseri umani e scatenare future pandemie. È l’alert lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che hanno pubblicato un parere scientifico congiunto basato sull’approccio One Health. Le agenzie hanno analizzato le mutazioni genetiche dei virus aviari e la probabilità che questi possano essere trasmessi agli esseri umani, indicando la necessità di monitorare attentamente l’evoluzione di questi patogeni.
In particolare, gli esperti hanno identificato 34 mutazioni genetiche che potrebbero aumentare il rischio di diffusione dei virus aviariali all’uomo. Le previsioni mettono in evidenza come l’evoluzione dei virus possa accelerare, richiedendo un’azione preventiva e una stretta sorveglianza da parte delle autorità sanitarie.
Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell’Ecdc, ha sottolineato che “gli sviluppi globali richiedono di rimanere vigili e assicurarci che l’Europa sia pronta a rispondere alla minaccia dell’influenza aviaria”. L’agenzia sta lavorando a stretto contatto con gli Stati membri dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo per prepararsi a eventuali focolai, sia negli animali che negli esseri umani. La dotazione di piani di preparazione adeguati è considerata cruciale per la protezione della salute pubblica.
Bernhard Url, direttore esecutivo facente funzione dell’Efsa, ha aggiunto che “nel 2024 i virus dell’influenza aviaria hanno ampliato il loro raggio d’azione, infettando specie precedentemente non colpite”, sottolineando l’importanza di identificare tempestivamente le mutazioni chiave che potrebbero favorire la trasmissione tra le specie.
I fattori di rischio e le raccomandazioni per la prevenzione
Secondo le due agenzie, i virus aviari possono adattarsi ai mammiferi, compreso l’uomo, attraverso mutazioni genetiche, mescolamento di materiale genetico e l’interazione con il sistema immunitario dell’ospite. Inoltre, fattori esterni come l’urbanizzazione, l’agricoltura intensiva, la deforestazione e il commercio globale amplificano il rischio di ricadute dai focolai animali all’uomo.
Le principali raccomandazioni per mitigare questi rischi riguardano:
- Analisi genetiche per rilevare precocemente mutazioni che possano aumentare la capacità di diffusione del virus tra i mammiferi.
- Sorveglianza degli animali, in particolare specie di mammiferi malati o morti in contatto con uccelli selvatici o pollame infetto.
- Sorveglianza della salute pubblica per testare le persone esposte ai patogeni influenzali e monitorare i campioni regolarmente.
- Misure di biosicurezza per i lavoratori esposti, compresa la vaccinazione del pollame e la formazione del personale.
- Piani di risposta coordinati per i casi umani, con linee guida e protocolli preventivi per il trattamento di persone esposte.
Ecdc ed Efsa hanno sviluppato diagrammi di flusso per rispondere a cinque scenari di epidemia, delineando azioni mirate in un approccio interdisciplinare che coinvolge uomo, animale e ambiente. Questi strumenti sono destinati a supportare gli Stati membri nell’elaborazione di linee guida nazionali personalizzate per prevenire la diffusione del virus.
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(con fonte AdnKronos)
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