
Omicidio Thompson: la storia di Luigi Mangione e il dramma di una famiglia in cerca di risposte
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Il 26enne italoamericano arrestato per l’omicidio di Brian Thompson aveva condotto una vita segnata da difficoltà psicologiche e fisiche. La sua famiglia, disperata, lo cercava da mesi
Luigi Mangione, laureato in Ingegneria alla prestigiosa Università della Pennsylvania, ha portato una vita che all’apparenza sembrava promettente, ma che in realtà nascondeva una profonda sofferenza psicologica. Negli ultimi due anni, dopo la laurea, aveva abbandonato un lavoro ben remunerato e si era ritirato alle Hawaii, sperando di trovare risposte attraverso viaggi e meditazione. Su Reddit, condivideva i suoi tormenti, parlando di una crescente sensazione di disorientamento mentale e fisico che lo aveva accompagnato fin dall’adolescenza.
Mangione aveva iniziato a cercare sollievo dai suoi problemi, tra cui una dipendenza dallo smartphone e dai social, che lo avevano isolato ulteriormente. La sua salute fisica, già compromessa, era peggiorata durante il periodo universitario, soprattutto a causa di un’esperienza traumatica in una confraternita che aveva aggravato il suo ciclo del sonno e i sintomi di “nebbia cerebrale”, un disturbo che lo ha reso incapace di affrontare la vita quotidiana.
La famiglia Mangione in apprensione
Il caso di Luigi Mangione ha preso una piega tragica. La sua famiglia, che non aveva più notizie di lui, ha vissuto mesi di incertezze. La madre Kathy, in particolare, ha cercato disperatamente di rintracciare il figlio, inviando email a amici e cercando aiuto attraverso i social. Nonostante alcuni tentativi di contatto, tra cui un messaggio su X di un amico che chiedeva se stesse bene, la famiglia non ha ricevuto risposte. Dopo aver denunciato la sua scomparsa al Dipartimento di polizia di San Francisco a novembre, Kathy ha scoperto che Luigi aveva iniziato a isolarsi ancora di più, interrompendo ogni comunicazione.
Il viaggio in Asia e il silenzio finale
Nel 2023, Mangione aveva deciso di intraprendere un lungo viaggio in Asia, passando per Thailandia e Giappone. Durante il suo soggiorno a Nara, raccontava entusiasta la bellezza della natura circostante e il desiderio di dedicarsi alla meditazione. Ma il 25 maggio, l’account Reddit di Mangione ha pubblicato l’ultimo post, in cui condivideva un video su un subreddit dedicato a Ted Kaczynski, prima di sparire nel nulla.
Il silenzio che ne è seguito è durato mesi. Solo a novembre, la famiglia ha denunciato la scomparsa, ma nel frattempo Mangione aveva intrapreso un viaggio in bus verso New York City. Poche settimane dopo, la polizia ha arrestato Mangione ad Altoona, Pennsylvania, con l’accusa dell’omicidio di Brian Thompson.
Un finale tragico e misterioso
La tragica svolta di questo caso si è consumata con l’arresto di Mangione, ma resta un mistero ciò che ha spinto il giovane a commettere un crimine così grave. La sua storia, segnata da difficoltà psicologiche e fisiche, solleva interrogativi sulle cause che possono condurre un individuo a isolarsi dal mondo, e forse, a compiere atti irreparabili.
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(con fonte AdnKronos)
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