Leonardo Caffo condanna a 4 anni per maltrattamenti: il caso che ha diviso il mondo editoriale
Sentenza del Tribunale di Milano conferma le accuse di violenza contro l’ex compagna
Leonardo Caffo, filosofo e scrittore, è stato condannato a 4 anni di reclusione dal Tribunale di Milano per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della sua ex compagna. La corte, presieduta da Alessandra Clemente, ha accolto quasi interamente la richiesta della procura, escludendo solo una delle aggravanti. Decisa anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e un risarcimento complessivo di 45 mila euro in favore della vittima.
Le accuse della vittima e il processo
Durante il processo, la vittima aveva raccontato in aula gli anni di presunta violenza subiti. Nel suo drammatico interrogatorio, aveva descritto episodi di minacce e aggressioni, culminati in un tentativo di strangolamento. La procura, rappresentata dalla pm Milda Milli, aveva sottolineato come l’imputato avesse cercato di screditare la parte offesa per tutelare la propria immagine, richiedendo per questo la massima severità nella condanna.
Reazioni e prossimi passi
La difesa di Caffo, affidata agli avvocati Filippo Corbetta e Romana Perin, ha annunciato l’intenzione di presentare appello contro la sentenza, mentre la parte civile, rappresentata da Elena Tomayer, ha espresso soddisfazione. Anche associazioni femministe hanno accolto il verdetto come un segnale importante nella lotta alla violenza di genere.
Le parole di Caffo
L’imputato ha dichiarato di voler continuare la battaglia legale: “Andrò in appello e proverò a cambiare questa sentenza. La violenza di genere esiste e va combattuta, ma non mi riconosco in quanto mi è stato imputato”. Ha inoltre sottolineato di essere pronto a fronteggiare le ulteriori critiche che il caso continuerà a sollevare.
Impatto mediatico e boicottaggio alla Fiera del Libro
Il caso aveva già sollevato polemiche quando, a seguito dell’invito di Caffo a partecipare alla Fiera “Più libri più liberi” a Roma, diversi autori e case editrici avevano scelto di non prendere parte all’evento. Tra questi, Fumettibrutti e il fumettista Sio, che avevano motivato la loro assenza come atto di solidarietà verso la vittima.
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(con fonte AdnKronos)
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