Roma, 16 ottobre 2024 – La maternità surrogata è stata al centro di un acceso dibattito politico in Italia, culminato con l’approvazione da parte del Senato del ddl n. 824, che estende il divieto di questa pratica non solo in Italia, ma anche nei Paesi dove è legale. La norma ha ricevuto il sostegno delle forze di maggioranza, tra cui Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, mentre le opposizioni hanno fortemente contestato la legge, manifestando preoccupazioni per la tutela dei diritti delle donne.
Il voto finale ha visto 84 voti a favore e 58 contro, con momenti di tensione che hanno caratterizzato la discussione. Durante il dibattito, senatori di vari schieramenti hanno sollevato questioni etiche e giuridiche legate alla maternità surrogata, con interventi particolarmente accesi da parte dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle e della Lega.
La senatrice del M5S, Elisa Pirro, ha criticato le affermazioni di alcuni colleghi, sottolineando il diritto delle donne di disporre del proprio corpo. Altre voci, come quella di Massimiliano Romeo della Lega, hanno messo in discussione la dignità delle donne coinvolte nella pratica, suggerendo che si tratti di una forma di sfruttamento.
In risposta, il M5S ha denunciato l’equiparazione della surrogazione a crimini gravi, come genocidio e tortura, evidenziando la contraddittorietà della nuova legge rispetto ai diritti dei bambini e delle famiglie. Anna Rossomando del PD ha criticato la norma per la sua irragionevolezza e per non allinearsi alle sentenze della Corte Costituzionale.
La discussione ha rivelato profonde divisioni su temi legati alla salute, alla famiglia e ai diritti delle donne, con posizioni diametralmente opposte che si sono confrontate nel corso dell’iter legislativo. La presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger, ha concluso affermando che questa legge è più propagandistica che operativa, sottolineando l’importanza di un dibattito aperto su una questione così delicata.