
Tensioni interne in Israele sulla questione del futuro di Gaza dopo il conflitto
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Il governo israeliano è attualmente attraversato da forti tensioni interne riguardo al piano per il dopoguerra a Gaza, suscitando preoccupazioni sulla coesione all’interno del gabinetto di sicurezza. La discordia è emersa dopo che il ministro della Difesa Yoav Gallant ha presentato un piano che esclude il controllo di Hamas su Gaza e la presenza di cittadini israeliani nel territorio una volta che il conflitto sarà concluso.
Tuttavia, il ministro delle Finanze di estrema destra, Bezalel Smotrich, ha criticato vigorosamente il piano di Gallant, sostenendo invece l’idea di un esodo palestinese da Gaza. Smotrich ha proposto il “ripristino della costruzione di insediamenti” israeliani nella Striscia e la “migrazione volontaria” dei civili israeliani alla fine del conflitto.
Il presidente Isaac Herzog ha risposto alle tensioni, assicurando che il governo israeliano non sostiene il trasferimento forzoso dei palestinesi, contrariamente alle affermazioni di alcuni ministri di estrema destra.
Questi dissidi pubblici stanno emergendo a quasi tre mesi dall’inizio della guerra contro Hamas a Gaza e sollevano interrogativi sulla direzione futura della politica israeliana riguardo all’enclave palestinese. Mentre il governo cerca di gestire le divergenze, la comunità internazionale osserva attentamente lo sviluppo della situazione, con il Segretario di Stato americano Antony Blinken che ha definito “irresponsabili” le proposte di trasferimento forzato dei palestinesi.
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(con fonte AdnKronos)