Gioconda di Leonardo da Vinci: una rara scoperta chimica
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Un’incredibile scoperta nella dipinto iconico
La Gioconda, uno dei capolavori più celebri e scrutati al mondo, ha rivelato un nuovo segreto. Un team di esperti del Centro nazionale delle ricerche scientifiche francesi (Cnrs), utilizzando il super microscopio europeo Esrf (European Synchrotron Radiation Facility), ha individuato un raro composto chimico nel celebre ritratto custodito al Louvre di Parigi.
La Scoperta del Complesso Minerale Plumbonacrite
La sostanza scoperta è la plumbonacrite, un composto minerale esagonale contenente carbonio, idrogeno, piombo e ossigeno. Questo composto minerale è noto per conferire brillantezza al ritratto femminile. È un ritrovamento straordinario, in quanto si tratta di un composto minerale molto raro e instabile.
Ulteriori Tracce del Complesso Minerale
Non si tratta solo della Gioconda. Tracce di plumbonacrite sono state rinvenute anche nell’Ultima Cena, l’epica opera di Leonardo situata nel Cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano. Questa scoperta ha ulteriormente rafforzato la comprensione della tecnica e dei materiali utilizzati da Leonardo in queste opere iconiche.
Metodo Analitico Avanzato con il Sincrotrone
Gli scienziati hanno impiegato il potente raggio X del sincrotrone per analizzare la struttura chimica di un frammento dello strato preparatorio della Gioconda. Questo metodo ha permesso di svelare una composizione chimica unica nella vernice a olio utilizzata da Leonardo. Questo strato di base del dipinto si è rivelato differente da quello presente in altre opere dell’artista rinascimentale, e persino dai suoi celebri contemporanei.
Una Teoria Avvalorata: Utilizzo dell’Ossido di Piombo
La scoperta della plumbonacrite ha confermato una teoria a lungo sostenuta dagli esperti d’arte: Leonardo avrebbe utilizzato la polvere di ossido di piombo per addensare e asciugare gli strati di pittura nella Gioconda. Questo ritrovamento getta nuova luce sulla tecnica pittorica del maestro rinascimentale e sulla sua straordinaria abilità nel creare opere d’arte senza tempo.
Un’Incredibile Continuità nelle Tecniche Artistiche
Questa scoperta ha anche rivelato il legame tra diverse epoche artistiche. La presenza della plumbonacrite è stata precedentemente individuata in un dipinto del pittore olandese Rembrandt, suggerendo che le ricette di pittura, o almeno molto simili, siano state tramandate attraverso i secoli. Questo composto chimico in genere si ritrova in opere realizzate alla fine del XIX secolo, dimostrando una straordinaria continuità nelle tecniche artistiche nel corso dei secoli.
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(con fonte AdnKronos)
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