Proteste in Israele contro la riforma della giustizia del governo Netanyahu
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Approvazione iniziale della controversa riforma della giustizia
All’alba, il Parlamento di Israele ha approvato in prima lettura una parte della controversa riforma della giustizia proposta dal governo di Benjamin Netanyahu. Questa decisione ha scatenato una serie di proteste in tutto il Paese.
Blocchi stradali e tensioni nelle principali città
I manifestanti hanno iniziato a organizzare blocchi stradali sulle principali arterie del Paese come forma di protesta contro la riforma. Centinaia di dimostranti hanno bloccato la strada Tel Aviv-Gerusalemme, mentre a Herzliya la polizia è intervenuta per smantellare le tende erette al centro di uno dei principali incroci, dove sono stati anche bruciati copertoni.
Approvazione preliminare dell’emendamento che limita i poteri della Corte Costituzionale
Alla Knesset, l’emendamento che limita i poteri d’intervento della Corte Costituzionale sulle decisioni del governo è stato approvato in prima lettura. Il provvedimento ha ottenuto tutti i 64 voti della maggioranza, mentre i 56 deputati dell’opposizione hanno votato contro. Saranno necessari ancora due voti per l’approvazione definitiva dell’emendamento.
Tentativo di mediazione senza successo
Nonostante il clima di tensione, è stato avviato un tentativo di mediazione con l’opposizione sotto gli auspici del presidente Isaac Herzog. Tuttavia, questi sforzi non hanno ancora portato a risultati concreti.
Manifestazioni in tutto il Paese e adesione di diverse categorie
Gli organizzatori delle proteste, che si sono verificate ogni sabato sera per 27 settimane, hanno pianificato manifestazioni in tutto il Paese, con il principale evento atteso alle 16 presso l’aeroporto Ben Gurion. Alcune banche, università e imprese nel settore hi-tech hanno concesso un giorno libero a coloro che desiderano partecipare alle proteste, che hanno visto anche l’adesione di riservisti dell’esercito. La riforma della giustizia sta dividendo il Paese e le manifestazioni sono un’espressione di dissenso verso questa riforma.
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(con fonte AdnKronos)
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