Francia dice no a estradizione di 10 ex terroristi: chi sono, perché sono stati condannati
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La Francia, con la decisione della Corte di Cassazione, ribadisce il no all’estradizione in Italia di 10 terroristi rossi. Da Giorgio Pietrostefani a Marina Petrella, ecco chi sono e perché sono stati condannati.
La richiesta di estradizione riguardava Giorgio Pietrostefani, tra i fondatori dell’organizzazione Lotta Continua, ottantenne e da tempo malato, condannato a 22 anni come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi.
La richiesta era relativa anche a sei ex militanti delle Brigate rosse:
Giovanni Alimonti (classe 1955) che deve ancora scontare 11 anni per banda armata e associazione terroristica.
Roberta Cappelli (classe 1955) che ha una condanna all’ergastolo per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità.
Marina Petrella (classe 1954), che deve scontare l’ergastolo per omicidio.
Sergio Tornaghi (classe 1958), condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renato Briano, direttore generale della Ercole Marelli.
Maurizio Di Marzio (classe 1961), che deve scontare 5 anni per tentato sequestro dell’ex dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone.
Enzo Calvitti (classe 1955), che deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi.
Niente estradizione per l’ex militante di Autonomia Operaia Raffaele Ventura (classe 1952), condannato a 20 anni per concorso morale nell’omicidio a Milano del vicebrigadiere Antonio Custra
No all’estrazione per l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac) Luigi Bergamin (classe 1948), che deve scontare una condanna a 25 anni per associazione sovversiva, banda armata e concorso in omicidio
Infine, no anche per l’ex membro dei ‘Nuclei armati contropotere territoriale’ Narciso Manenti (classe 1957), che ha una condanna all’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, assassinato a Bergamo il 13 marzo 1979.
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(con fonte AdnKronos)
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