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Le compagnie energetiche europee che si adeguano al meccanismo imposto dalla Russia per pagare le forniture di gas, che prevede una “conversione” in rubli mediante “conti speciali” presso Gazprombank, “rischiano di violare le sanzioni” imposte dall’Ue alla Russia per la guerra in Ucraina. A dirlo è stata la stessa presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante il collegio dei commissari tenutosi a Bruxelles il 27 aprile scorso, riporta il verbale consultato dall’Adnkronos.

“Alla fine di marzo – riferiscono le minute, che riassumono le parole della presidente – il presidente russo Vladimir Putin ha pubblicato un decreto che stabilisce che gli acquisti di gas da parte di Paesi considerati ‘non amici’ devono ora essere pagati in rubli, per mezzo di un meccanismo di conversione predisposto attraverso conti speciali che devono essere aperti presso Gazprombank. La presidente ha sottolineato che i contratti conclusi con gli Stati membri per gli acquisti di gas prevedono che le forniture debbano essere pagate in euro o dollari”.

“Con il meccanismo imposto dalla Russia, le compagnie importatrici non solo corrono un rischio sotto il profilo del pagamento – ha spiegato ancora von der Leyen – ma rischiano di violare le sanzioni imposte dall’Ue alla Russia in seguito all’aggressione militare contro l’Ucraina”.

Almeno fino al 27 aprile scorso, dunque, la posizione della presidente era che l’adesione al meccanismo di conversione previsto dal decreto presidenziale russo rischiava di comportare una violazione del quadro sanzionatorio Ue. Una posizione perfettamente in linea con quella esposta ripetutamente alla stampa dal portavoce capo Eric Mamer, in ripetuti briefing, fino a un paio di giorni fa.

Quel giorno von der Leyen ha parlato ai colleghi commissari dell’annuncio fatto da Gazprom, che ha “bloccato unilateralmente le forniture di gas alla Polonia e alla Bulgaria, che avevano rifiutato di pagare in rubli”. La presidente ha notato che, “mentre questo annuncio riguarda direttamente quei due Stati membri, ha un impatto più ampio, dato che entrambi sono centri di transito per il gas che viene mandato in altri Paesi”. Von der Leyen ha aggiunto che “altri Stati membri probabilmente dovranno affrontare misure simili” da parte della Russia.

La presidente, dopo il collegio di quel giorno, ha incontrato il gruppo sul coordinamento sul gas. Von der Leyen ha infine informato i colleghi lo stesso 27 aprile che gli ambasciatori degli Stati membri, riuniti nel Coreper, avrebbero discusso per dare una risposta “coordinata e unita” alla decisione della Russia di tagliare il gas alla Polonia e alla Bulgaria.

(AdnKronos)

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