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I talebani sono entrati a Kabul, capitale dell’Afghanistan, secondo le news diffuse oggi da media locali. I miliziani hanno preso il controllo del palazzo presidenziale nella capitale, senza incontrare resistenza.

Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha affermato che non era loro intenzione entrare in città, ma che lo hanno fatto per prevenire il saccheggio e il caos. I talebani sono entrati “pacificamente”, riferisce la Cnn. La bandiera americana all’ambasciata degli Stati Uniti a Kabul è stata rimossa. L’ambasciatore Usa sarebbe ora all’aeroporto della capitale, unica via d’uscita dall’Afghanistan.

Per Tolo News, sarebbero in corso trattative: l’obiettivo sarebbe una transizione pacifica. Il ministro dell’Interno ad interim, Abdul Sattar Mirzakwal, ha affermato che Kabul non sarà attaccata e che le forze di sicurezza garantiranno l’ordine. “Ci sarà una transizione” e “non ci sarà alcuna vendetta” sul popolo afghano. “Assicuriamo alle persone in Afghanistan, in particolare a Kabul, che le loro proprietà e le loro vite sono al sicuro”, ha confermato alla Bbc un portavoce dei talebani, Suhail Shaheen.

“Rispetteremo i diritti delle donne. La nostra politica è che le donne avranno accesso all’istruzione e al lavoro”, ha assicurato Shaheen. “Nessuno dovrebbe lasciare il Paese, abbiamo bisogno di tutti i talenti e di tutte le capacità, abbiamo bisogno di tutti”, ha aggiunto.

Il presidente del Consiglio supremo di riconciliazione nazionale, Abdullah Abdullah, ha confermato che il presidente dell’Afganistan Ashraf Ghani ha lasciato il paese. In un messaggio, come riporta Tolo News, Abdullah parla di Ghani come ‘ex presidente’ e invita la gente a mantenere la calma, auspicando che questo “duro giorno” passi presto.

Ghani è volato da Kabul al Tagikistan, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Asia-Plus, che cita un funzionario del governo afghano. Secondo il funzionario Sajad Nuristani, Ghani era accompagnato dal suo consigliere per la sicurezza nazionale Hamdullah Muhib. Nuristani ha osservato che dopo il Tagikistan, Ghani volerebbe in un paese terzo non ancora identificato.

Secondo quanto riporta la Cnn, una delegazione di alto livello del governo afghano si recherà a Doha “presto” per avviare i colloqui con i talebani. “La situazione sta cambiando di minuto in minuto, ma potremmo aspettarci che una delegazione del governo afghano che ha più potere e autorità si rechi presto a Doha”, ha detto la fonte.

Anche Jalalabad, la capitale della provincia di Nangarhar, è stata conquistata senza combattere, come hanno spiegato all’agenzia tedesca Dpa due consiglieri provinciali. I talebani sono entrati a Jalalabad alle 6 del mattino (1.30 Gmt), hanno spiegato le fonti all’agenzia tedesca.

La cattura della città di Jalalabad con una popolazione stimata di oltre 280.000 abitanti e di altre aree della provincia dà ai talebani il controllo del valico di frontiera di Torkham, la più grande rotta commerciale e di transito tra l’Afghanistan e il Pakistan. I talebani ora controllano almeno 25 capoluoghi delle 34 province dell’Afghanistan. Tutte queste città sono state acquisite in 10 giorni.

Il rimpatrio degli italiani

A quanto si apprende sono iniziate questa mattina le operazioni per il rientro in Italia del personale dell’ambasciata a Kabul e dei connazionali presenti in Afghanistan. Il personale dell’ambasciata e i connazionali italiani che hanno risposto all’appello della Farnesina sono arrivati all’aeroporto di Kabul. Per le 21.30 locali è prevista la partenza.

”A seguito del deterioramento delle condizioni di sicurezza in Afghanistan, nei giorni scorsi, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha richiesto al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli che, con la massima urgenza, venissero evacuati il personale diplomatico dell’ambasciata Italiana a Kabul e i nostri connazionali, contestualmente ha disposto l’accelerazione del trasferimento in Italia dei collaboratori afghani”, sottolinea in una nota lo Stato maggiore della Difesa.

”Il generale Vecciarelli – si legge nella nota – ha quindi disposto l’immediata esecuzione del Piano di evacuazione, per il rientro in patria del personale dell’ambasciata italiana, e dell’Operazione Aquila Omnia, che prevede il trasferimento dei collaboratori afghani e delle loro famiglie in Italia, entrambe pianificate e dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi) ed eseguite dal Joint Force Headquarter (Jfhq), elemento operativo del Covi, comandato dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano”.

”Nel dettaglio, oggi 15 agosto – spiega lo Stato Maggiore della Difesa – militari del Covi, opportunamente supportati da elementi dell’Esercito, raggiungeranno la capitale afghana a bordo di un Kc767 dell’Aeronautica Militare e avranno il compito di dirigere e coordinare a Kabul il rientro in Patria del personale diplomatico, dei connazionali e dei collaboratori afghani. Il Piano di evacuazione del personale diplomatico e connazionale prevede già un volo di rientro in Italia con Kc767 dell’Aeronautica Militare che arriverà in Italia il giorno 16 agosto”.

”Contestualmente e successivamente all’evacuazione del personale diplomatico e connazionale, proseguirà il lavoro di coordinamento del Team militare del Covi, con l’operazione Aquila Omnia, per l’evacuazione umanitaria dal territorio afghano di tutti i collaboratori afghani del ministero della Difesa e del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel più breve tempo possibile, attraverso un ponte aereo assicurato con voli commerciali il 16 agosto e dal 17 proseguiranno con aerei Kc767 dell’Aeronautica Militare”, si legge nella nota.

”Il dispositivo militare del Comando Operativo di Vertice Interforze rimarrà operativo presso l’aeroporto internazionale di Kabul fino all’imbarco dell’ultimo collaboratore, fino a quando le condizioni di sicurezza lo consentiranno, e lasceranno il territorio afgano con un velivolo C130 dell’Aeronautica Militare”, conclude.

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