
Usa: Pentagono, “Ad aeroporto di Kabul minaccia resta reale”
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E’ “una situazione molto pericolosa” quella che si sta vivendo all’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul, in Afghanistan. Parola del portavoce del Pentagono John Kirby, il quale in una conferenza stampa ha dichiarato che nello scalo aeroportuale attaccato lo scorso 26 agosto dallo Stato Islamico (Isis) “la minaccia resta reale” e “specifica”.
Sono circa 122mila le persone evacuate dagli americani da quando è iniziato il ponte aereo dall’Afghanistan il 14 agosto. Fra loro vi sono circa 5.400 cittadini statunitensi, ha detto il generale William Taylor al briefing del Pentagono. Ieri vi sono stati 26 voli militari e due civili che hanno trasportato 1.200 persone.
Il generale Taylor ha poi spiegato che il Pentagono sta “accertando” le notizie della morte di civili nel raid americano di ieri contro un’autobomba dell’Isis, aggiungendo che le notizie di vittime vengono “prese molto sul serio”. Secondo testimonianze dei parenti, nel raid sono rimaste uccise 10 persone di una famiglia, fra cui diversi bambini.
“USA VOLEVANO CHIUDERE ABBEY GATE PRIMA DELL’ATTENTATO” – Politico rivela che il timore di un imminente attacco terroristico era talmente alto che la mattina di giovedì scorso i comandanti Usa intendevano chiudere i cancelli di accesso all’aeroporto di Kabul, scegliendo poi di lasciarli aperti per consentire agli alleati britannici di accelerare le loro operazioni di evacuazione. Poche ore dopo, un attentatore suicida si è fatto esplodere all’Abbey Gate, uccidendo quasi 200 persone, tra le quali 13 militari Usa. Politico cita la trascrizione top secret di una videoconferenza avvenuta mercoledì scorso, nella quale il segretario alla Difesa Lloyd Austin istruiva i vertici del Pentagono riguardo a un imminente “evento con vittime di massa”.
I comandanti in collegamento da Kabul ritenevano che l’Abbey Gate dell’aeroporto, dove i cittadini Usa stavano affluendo per essere evacuati sui voli militari, fosse l’obiettivo a “rischio più alto” e diedero istruzioni per la sua chiusura. “Non credo che le persone percepiscano l’incredibile quantità di rischio che c’è sul terreno”, disse Austin secondo le note citate da Politico.
E tuttavia, pur essendo stato redatto un piano per la chiusura dell’Abbey Gate, i comandanti Usa decisero di mantenere aperto quel punto di accesso all’aeroporto, per consentire agli alleati britannici di continuare ad evacuare il loro personale, che faceva base al vicino Baron Hotel. Interpellato, il ministero della Difesa britannico ha risposto che durante tutta l’operazione di evacuazione Londra ha lavorato a “stretto contatto” con gli Usa per garantire l’evacuazione in sicurezza di migliaia di persone.
(AdnKronos)
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