
Vissani: se mi chiamano… “Anch’io a cucinare davanti villa Draghi”
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Ristoranti e bar ancora chiusi per Covid e riapertura previste per maggio con regole da definire e ristoratori in protesta e in attesa di risposte dal governo. E così Gianfranco Vissani dice all’Adnkronos che aderirà alla protesta pacifica dei ristoratori umbri, che vogliono organizzare un pranzo di fronte alla villa di Mario Draghi a Città della Pieve, dove il premier si ritira nei fine settimana. “Se mi chiamano, certo che vado anche io”, spiega. “Per farci ascoltare – dice -. Per chiedere indietro la nostra vita”.
“Mi sembra il deserto del Sahara – prosegue lo chef che proprio in Umbria, a Baschi, ha la sua Casa Vissani – e dopo 13 mesi ci devono dare delle risposte e aiuti veri. La vita è una sola e il governo deve riaccendere una fiamma che si sta ormai spegnendo”. “La vita se ne va, non soltanto nella ristorazione, ma più in generale nei rapporti umani”, conclude Vissani, definendoli compromessi dalla paura per l’epidemia: “Deve tornare la fiducia e la sicurezza. Pensi che un mio amico – racconta – ha conosciuto una ragazza ma ha deciso di non andarci a letto per paura del Covid… Dopo di che lei lo ha lasciato. Ma le sembra mai possibile?”.
(AdnKronos)
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