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Dall’oggi al domani molti percettori del Reddito di Cittadinanza, si trovano con la richiesta decaduta e senza più la possibilità di avere il sussidio, perché l’Isee presentata corrisponde ai redditi del 2018, dove magari qualcuno ancora aveva una indennità o un minimo di reddito che non c’è più da oltre un anno. Ma che beffa è mai questa cari Conte e Di Maio?

Accade in Italia. Solo nel bel Paese potevano decadere in silenzio i diritti a una prestazione che garantisce quantomeno la sopravvivenza a un esercito di persone in grave difficoltà economica. Infatti moltissime persone tra ieri e oggi si sono viste escludere dal diritto di continuare a ricevere il Reddito di Cittadinanza a causa della presentazione dell’ISEE 2020 che doveva essere “aggiornato” entro il 31 gennaio 2020.  I percettori che hanno provveduto al rinnovo dell’ISEE come richiesto, pena la decadenza dal beneficio,  si sono trovati però davanti a rilevanti modifiche dell’articolo 4 sexies del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 (cd. Decreto crescita), convertito dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, ad opera dell’articolo 7 decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101,  che sostanzialmente cambia le carte in tavola. Infatti il puntamento dei redditi si riferisce ai due anni antecedenti, ossia il calcolo per ottenere l’Isee 2020 ora avviene in base ai redditi 2018. Quindi se nel 2018 una persona era occupata o percepiva trattamenti previdenziali o assistenziali poi interrotte, il suo Isee 2020 corrisponderà allo status del 2018, rischiando di superare il tetto previsto per beneficiare del Reddito di Cittadinanza oggi, in uno status reale ben diverso.

Tuttavia  a partire dal 23 ottobre 2019, per effetto delle disposizioni introdotte dall’art. 28-bis del Decreto legge 34/2019 convertito dalla Legge 58/2019,  chi è in possesso dell’Isee ordinario (quindi bisogna già necessariamente avere l’Isee 2020), se si trova nelle casistiche di una variazione della situazione lavorativa ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo (dichiarato ai fini IRPEF) per uno o più componenti il nucleo familiare, oppure  se vi è stata una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente, può richiedere l’ISEE CORRENTE che aggiorna il valore dell’indicatore ISEE prendendo a riferimento i redditi relativi a un periodo di tempo più ravvicinato.

Effettivamente sembra una presa in giro: ti dico qual era il mio reddito del 2018 per poi dirti che oggi muoio di fame?  Eh si è proprio così. Teniamo presente che le richieste del reddito di cittadinanza sono state inoltrate dal marzo 2019, non vent’anni or sono, e nel momento della richiesta proprio per mezzo dell’indicatore della situazione economica (Isee) non si evidenziava la condizione indispensabile per accedere al reddito di cittadinanza?

A pagarne le spese sono le persone che non essendo a conoscenza dell’introduzione dell’ISEE CORRENTE tenuto ben nascosto forse per risparmiare qualche migliaio di erogazioni, si sono trovate oggi alla disperazione non essendo preparati a immaginare come sbarcare il lunario.

Ammesso che ci siano stati dei motivi validi per introdurre questo pandemonio, era forse il caso di mandare un messaggino per avvertire i percettori in tempo utile a presentare i documenti necessari per continuare a usufruire del Reddito di Cittadinanza. Sono persone povere, non bestie. Vi immaginate chi vive con 400/450 euro al mese come può rinunciare a questo sostegno?
L’aggravante è che si gioca sempre su chi già non ha più lacrime da versare, grazie a uno Stato che davvero ha fatto l’impossibile per abolire la possibilità di lavorare. Inutile dire che chi ha voglia di lavorare il posto lo trova: questo lo afferma chi non sa che significa  trovare lavoro, visto che le aziende sono state “cacciate” all’estero (o costrette a chiudere) a causa di pressione fiscale impossibile da sostenere, burocrazia spinta peggio che nelle migliori dittature, con quelle poche rimaste che sembrano morti che camminano. Non meravigliatevi se poi la gente arriva a compiere gesti estremi, solo questo è il risultato prodotto da chi non sa che la saggezza non risiede negli abiti.

D.R.

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