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Subito il pagamento dei 60 milioni per l’indotto mentre si profila l’intervento pubblico

Roma, 25 Novembre 2019 – Il bollettino di guerra sul fronte tarantino dell’ex Ilva vede oggi due vincitori: il premier Giuseppe Conte, che quando si decide a mostrare i muscoli in genere vince, e gli “assedianti” dell’acciaieria più grande d’Europa, che, come ha da poco annunciato il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, sono riusciti ad ottenere – anche se per ora si tratta solo dell’impegno formale – il pagamento di quanto loro dovuto fino al 31 Ottobre scorso, consistente in 60 milioni di euro.
La vittoria è anche del Presidente del Consiglio perché, se non ci fosse stata la sua personal suasion sui Mittal padre e figlio e sull’amministratore delegato Lucia Morselli, difficilmente questo risultato si sarebbe ottenuto.

Intervento pubblico

Intanto, a stretto contatto con il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e con quello allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, Conte sta cercando la difficilissima quadratura del cerchio per garantire il futuro dell’acciaieria tarantina con l’intervento pubblico nell’azionariato dell’azienda – la parziale nazionalizzazione, dunque – di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia.
Infatti l’intervento della Cassa depositi e prestiti, del quale da tempo si parlava, era reso impossibile dal deficit di Am Investco.
Intanto i commissari straordinari di Ilva hanno chiesto al Tribunale di Milano un rinvio dell’udienza sul recesso dal contratto operato da ArcelorMittal, rinvio che dovrebbe essere di più di un mese: il tempo nel quale stringere una nuova intesa con la multinazionale franco indiana.

Giancarlo De Palo

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