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Qualche ora dopo le esternazioni di Beppe Grillo, rompono il silenzio il capo del movimento Luigi Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Di Maio galleggia sul nulla

Vacua intervista al Messaggero di Luigi Di Maio, il quale annuncia la nascita, tra 15 giorni, del “team del futuro”: “il primo organo politico del M5S”, composto da 20 persone che lo affiancheranno.

Luigino, Ministro degli Esteri per hobby, giustifica la propria assenza all’ultimo G20 con le “questioni importanti” che lo trattenevano in Italia, tra cui l'”omaggio alle vittime del maltempo” e l’assenza di Mike Pompeo e dei suoi omologhi inglese e francese.

Interrogato sulla durata del governo Conte bis, il capo del MS5 dichiara di volere un governo che duri tre anni. Dopo il naufragio del contratto con la Lega, ne vuole un altro col Pd “che dica ai cittadini cosa e quando si farà”.

Di Maio vuole inserire nel contratto di governo “una seria lotta in favore dell’ambiente e dei provvedimenti che contrastino i cambiamenti climatici”. Quanto alla prossima legge elettorale si dice a favore del proporzionale. Nessuna rivalità con Giuseppe Conte nella leadership del MoVimento, questo lo ha “sostenuto” e “proposto due volte come premier”.

All’intervistatore, Simone Canettieri, che lo interroga su un comune denominatore tra il M5S e la Lega, risponde così: “Se vogliamo dirla tutta, le battaglie che ora si chiamano sovraniste noi le portavamo avanti per primi. Certi temi noi li sposavamo quando la Lega votava l’accordo di Dublino”.

L’unica, confortante notizia ce la dà alla fine, dichiarando che la sindaca di Roma Virginia Raggi non gli ha mai chiesto di cambiare la regola del “mandato zero”, a proposito della ventilata possibilità di una sua ricandidatura alle elezioni del 2021.

Conte va all’incasso

E passiamo dal vuoto di Luigino al “pieno” costituito dalle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte alla Repubblica: “invito tutte le forze politiche e i protagonisti di questo impegno di governo a rimanere concentrati. Verremo giudicati non per i proclami o le frasi a effetto, ma per tutto ciò che di buono riusciremo a fare. Anzi, verremo giudicati anche per quel che avremmo potuto fare e non riusciremo a realizzare”.

“Questo Governo è in carica da appena due mesi e mezzo, e già ha realizzato molte buone cose: il taglio del cuneo fiscale, l’abolizione del superticket, asili nido gratis per i redditi medio bassi, più investimenti green, più soldi nelle tasche delle famiglie. Puniremo più severamente i grandi evasori “.

“Con il nuovo anno dovremo realizzare un cronoprogramma con le riforme che l’Italia attende da anni: accelerare i tempi della giustizia civile e penale, ridurre la burocrazia e digitalizzare la pubblica amministrazione, accelerare gli investimenti, rivedere in modo organico il sistema fiscale e in particolare l’Irpef, investire più efficacemente nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione”.

Dopo aver affermato di non vedere il rischio di una crisi, Conte giustifica quella dei 5Stelle affermando che stanno “vivendo una fase di transizione” e augurando a Luigi Di Maio e al MoVimento intero di operare al più presto alcuni significativi cambiamenti “così da poter ancora di più esprimere una capacità progettuale e un contributo propulsivo. In piena coerenza con gli ideali originari, che nella mia lettura sono quelli dell’etica pubblica e della “buona politica”, più che dell’antipolitica “.

Quanto alla presunta rivalità con Di Maio per la leadership del MoVimento, il premier, che di fatto ce l’ha, risponde a Claudio Tito di non nutrire nessuna aspirazione al riguardo.

L’Avvocato Premier risponde al Segretario del Pd

Al segretario del Pd  Nicola Zingaretti, che ha definito il suo governo senza anima, ribatte: “Non solo abbiamo un’anima forte, decisa, ad un tempo visionaria e pragmatica, ma io e i miei ministri lavoriamo con una intensa passione”.

Il suo Governo “si batte e si batterà perché tutti paghino le tasse, in modo che tutti paghino meno. Farà di tutto per sostenere le famiglie numerose e le persone con disabilità o non autosufficienti”.

Emergenza AncelorMittal

E veniamo all’emergenza Ilva. Al riguardo, Conte afferma di avere “tre obiettivi: rafforzare il piano di risanamento ambientale, indirizzare lo stabilimento verso la transizione energetica introducendo le più sofisticate tecnologie “pulite”, assicurare il più elevato livello di occupazione possibile”.

Il presidente del Consiglio incassa il risultato di aver “bloccato il recesso di ArcelorMittal da Taranto”: “abbiamo evitato un disastro economico e sociale”.

È con la Lega che Conte si mostra molto duro: “Questa estate l’azzardo leghista ha rischiato di precipitare il Paese in una grave crisi economica, mentre adesso dopo poche settimane siamo in una prospettiva molto più confortante. Abbiamo evitato una vera e propria stangata sui consumi degli italiani e una grave recessione “.

Infine l’ultima novità: il movimento delle “Sardine”, che “racconta la voglia di partecipazione e di condivisione politica di tanti giovani, che vogliono ascoltare ma anche farsi ascoltare. Non bisogna mai avere paura delle nuove idee”.

In conclusione

La giustapposizione di queste due, contemporanee interviste fotografa impietosamente la realtà di un Luigino inesistente, che confonde il ruolo, in realtà molto importante per la Nazione, di Ministro degli Esteri con quello di attivista politico alla ricerca di consenso e di voti, e quella di un Giuseppe Conte che almeno sa ciò che vuole e che fa.

C’è certo da credergli quando fa capire di non volersi immischiare nelle beghe del MoVimento, ma resta il fatto che lasciarlo lavorare in pace per la durata naturale della legislatura dovrebbe essere per i 5Stelle l’ultima ancora di salvezza.

Giancarlo De Palo

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