Connect with us

Published

on

La frammentazione in politica pare non sia un problema, men che meno a sinistra, dove in pochi mesi due nuove formazioni hanno trovato vita: dopo Italia Viva di Renzi, arriva Azione di Calenda

Continua nello schieramento politico di Centrosinistra la frammentazione partitica a spese del Partito Democratico. Dopo Matteo Renzi è la volta di “Azione” di Carlo Calenda, ex ministro per lo Sviluppo economico. Il nome nobile a cui si rifà è quello del Partito d’Azione, che fiorì durante la Resistenza.
Il manifesto fondativo, diffuso oggi, è un proclama che non finisce più. Vediamo di sintetizzarlo.
“Ora basta! L’Italia è più forte di chi la vuole debole”. Il leader di Europa Viva premette che il suo non è un partito personale, ma ha uno Statuto e a giugno si riunirà a Congresso.

L’affondo contro i Pentastellati

Secondo Calenda, il Pd di Zingaretti e Italia Viva di Renzi sono succubi del MoVimento di Grillo, Casaleggio e Di Maio, e hanno commesso l’errore di perdere la loro identità dando la loro fiducia al Governo Conte bis. Il M5Stelle per Calenda è “il male di questo Paese, come Salvini”.
Il manifesto di Calenda, pubblicato integralmente sul sito azione.it parte dalla valutazione di tutti gli atout dell’Italia, culla della cultura occidentale.
“Nessuna maledizione ci condanna a dover scegliere tra i disastri dei populisti e quelli dei sovranisti”.
“Siamo diventati una nazione profondamente ingiusta: con i giovani, con le donne, con le persone bisognose di assistenza, con chi vive al Sud, con chi vuole svolgere la sua attività libero da eccessivi impedimenti burocratici”.

Dal liberalismo sociale al popolarismo di Sturzo

“Nessuno di noi assumerebbe uno degli attuali leader politici per gestire la sua attività”.
“Le nostre radici culturali e politiche sono quelle del liberalismo sociale e del popolarismo di Sturzo”.
“Lo Stato va prima di tutto rafforzato nelle sue funzioni fondamentali: Scuola, Sanità e Sicurezza Giustizia, dove l’Italia investe oggi molto meno degli altri Paesi europei”.
Dobbiamo “costruire un’Unione Europea sempre più stretta. L’Europa oggi non funziona perché è l’Europa delle nazioni e non quella delle istituzioni comuni”.
“Il nostro dibattito politico è concentrato su riforme che non riformano e rivoluzioni che non arrivano, mentre il ‘buongoverno’ rimane da 50 anni la priorità disattesa di questo Paese”.
“L’incoerenza e il trasformismo non rappresentano le virtù degli statisti, ma il salvagente degli sconfitti. La politica si fonda sulla parola. E se la parola non ha valore, la politica non ha valore”.

La promessa

“AZIONE diventerà il pilastro di un grande Fronte Repubblicano e Democratico capace di ricacciare populisti e sovranisti ai margini del sistema politico”.
“Per questo consentiremo la doppia tessera. Non vogliamo escludere, ma al contrario tenere le porte ben aperte. Il nostro obiettivo non è frammentare ulteriormente il sistema politico, ma lavorare per l’unità e il rinnovamento delle forze liberal democratiche”.
Il manifesto di Calenda si conclude così: “Non siamo condannati a scegliere il male minore. L’Italia è più forte di chi la vuole debole. Entriamo in AZIONE!”

GDP

Le ultime di LR

Le ultime news di LiberoReporter

di tendenza