Trump riaccende la corsa ai test nucleari, Mosca prepara la risposta
Dopo l’annuncio del presidente Usa sulla ripresa dei test nucleari, il Cremlino valuta contromisure. Il dialogo tra Washington e Mosca torna ai minimi termini
La tregua è durata poco. A meno di tre mesi dal summit in Alaska, Donald Trump ha scelto di rimettere i test nucleari al centro dello scontro geopolitico. In un’intervista a 60 Minutes, il presidente americano ha dichiarato che “altri paesi li fanno senza dirlo: la Russia, la Cina, la Corea del Nord. Li faremo anche noi”.
Un messaggio diretto al Cremlino e al resto del mondo, che riporta gli equilibri internazionali indietro di decenni.
Dialogo congelato e vertice annullato
L’annunciata ripresa dei test nucleari arriva in un momento di stallo nei rapporti tra Washington e Mosca. Dopo l’incontro del 15 agosto, il vertice di Budapest è stato rinviato senza data.
Da allora, niente più telefonate tra le due capitali, solo dichiarazioni incrociate e sospetti. Sullo sfondo, la decisione ancora sospesa di Trump sulla fornitura dei missili Tomahawk a Kiev, che nel frattempo resta senza armi a lungo raggio.
Mosca reagisce: Burvestnik e Poseidon in prima linea
Putin non è rimasto a guardare. Nel giro di pochi giorni ha presentato il missile Burvestnik, capace di trasportare testate nucleari fino a 14mila chilometri, e il drone sottomarino Poseidon, progettato per operazioni oceaniche strategiche.
Due mosse che hanno spinto gli Stati Uniti ad accelerare, con fonti del Pentagono che parlano già di un possibile test del Minuteman III, il missile balistico intercontinentale a lungo raggio.
Putin ordina di valutare nuovi test nucleari
Nel Consiglio di sicurezza russo, Putin ha incaricato ministeri e servizi di “presentare proposte sulla possibilità di prepararsi a testare armi nucleari”.
Il portavoce Dmitry Peskov ha cercato di calmare le acque spiegando che il presidente “non ha ordinato test, ma solo uno studio sull’opportunità di farli”. Un modo per tenere alta la tensione senza ancora muovere la prima pedina.
Nuova corsa atomica
Il ministro della Difesa Andrei Belousov e il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov hanno intanto puntato il dito contro Washington, accusandola di “espandere le capacità strategiche offensive” e di “prepararsi a nuovi test nucleari”.
Parole che fanno capire quanto la corsa atomica sia tornata a scaldarsi, tra minacce, dichiarazioni e strategie che ricordano da vicino le ombre della Guerra Fredda.
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(con fonte AdnKronos)
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