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Gli Stati Uniti cercano di frenare l’escalation tra Israele e Iran, mentre le tensioni regionali continuano a crescere. Il presidente turco fa la voce grossa, mentre colpisce i curdi accusa Israele di atti provocatori… Da che pulpito viene la predica

In un momento di crescente tensione in Medio Oriente, Israele si trova a dover decidere se e come rispondere all’attacco dell’Iran. Gli Stati Uniti, tuttavia, stanno cercando di evitare un’escalation nella regione. Questo è il messaggio che Washington ha inviato al governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, recapitato nelle ultime ore dal segretario di Stato Antony Blinken.

Blinken, il capo della diplomazia americana, ha parlato con Benny Gantz, ministro del Gabinetto di guerra israeliano, e ha chiarito che gli Stati Uniti non desiderano vedere un’escalation nella regione. Tuttavia, come ha sottolineato il Dipartimento di Stato, Blinken ha anche ribadito che la decisione di rispondere all’Iran è una scelta che Israele deve fare come stato sovrano.

Israele, da parte sua, sembra intenzionato a mantenere l’Iran in uno stato di attesa snervante. Questa strategia è stata confermata dal gabinetto di guerra israeliano, che si è recentemente riunito. Secondo fonti citate dal Times of Israel, la risposta di Israele potrebbe avvenire “all’interno o all’esterno dell’Iran”, suggerendo che Israele potrebbe colpire il territorio di Teheran o prendere di mira un alleato della repubblica islamica.

L’Italia ha espresso solidarietà a Israele in questo periodo di crisi. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha invitato Israele alla prudenza e ha espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ribadito l’amicizia dell’Italia con Israele e ha sottolineato l’importanza di agire nel rispetto del diritto internazionale per evitare ulteriori violenze.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, mal sopporta come Israele si sta muovendo e lancia potenti accuse per la situazione a Gaza, dimenticando che proprio lui fa esattamente la stessa cosa contro i curdi, che sono sotto costante mira del sultano. Erdogan ha criticato l’occidente per non aver condannato le azioni provocatorie di Israele e ha evidenziato il ruolo della Turchia nel limitare le vendite di materiale militare ad Israele già prima dei recenti eventi. Un altro bue che dice cornuto all’asino.

TS

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